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#191 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai le parole dell'agente senza più smettere di sorridere. Stavo iniziando a sentirmi così cretina...
"Beh... Ho iniziato dopo aver finito il liceo. Il perché... Beh... È difficile da spiegare. È come se... Se sentissi il bisogno di fargli una gentilezza. Sa, l'omosessualità è un argomento delicato e la gente ignora molti aspetti che sono identici a quelli degli etero. Insomma, vorrei che sia un argomento apprezzato" dissi bevendo ancora il mio drink. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk
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What I've done, I'll face myself, to cross out what I've become, erase myself, and let go of what I've done. |
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#192 |
Cittadino di Camelot
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No, non mi interessa la tua pallina, vattene via!
Quel dannato bambino non voleva lasciarmi in pace! Lui e la sua maledetta pallina... Che continuava a rimbalzare su e giù, finché non sentii il rumore di tante tante palline che rimbalzavano. Improvvisamente, eccole! Tutte nella mia stanza! Per poco non urlai, ma mi trattenni, fin quasi a scoppiare, coprendomi la bocca con le mani; mi rannicchiai schiacciando la testa sul cuscino, piangendo silenziosamente mentre coprivo il volto e la testa con le mani, cercando di scacciare quell'inferno. ![]()
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
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#193 |
Cittadino di Camelot
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"Oh non importa, troverò un loft o qualcosa del genere da sola" non apprezzando la battuta di Tysson...nel suo letto..manco se mi avessero legato con la forza.
Segretaria..il verdetto..la cosa mi preoccupò ma almeno avevo la possibilità di parlare col Capo l' indomani mattino e mi sarei consultata con la Volpe.."Bene...a domani mattina allora" stringendo la mano ai due uomini. Uscii e guardai l' orologio, che non era un orologio normale, ovviamente era collegato alla cinepresa nella scollatura e con un pulsante la faceva attivare..dovevo portare a termine il mio lavoro. Mi fermai in una caffetteria e presi una borsa con un vestito di cambio, qualcuno avrebbe potuto avermi visto uscire da quella agenzia e magari si dirigeva al galà, solo per pochi scelti comunque. Consumai un caffè e andai in bagno, mi cambiai di abito e raccolsi leggermente i capelli e mi rinfrescai il volto e il trucco, mi guardai allo specchio e la mia immagine riflessa mi bloccò..mi portò a pensare a mio padre Gustav.. "Padre, saresti orgoglioso di me? Mi avresti voluto nella Federale?...dopo che non ti hanno difeso? Lo dicono tutti..magari vi erano amici/nemici. La mente vagò a quella domenica di un luglio assolato e caldo..una come tante. Mio padre era venuto a casa da lavoro con un bell' abito bianco per i miei 8 anni..era pieno di tulle, pizzi e vi erano attaccate tante farfalline bianche, ero raggiante..sembravo una principessa ma la sorpresa non era finita e mi mostrò due biglietti per il teatro. "Altea..andremo a vedere Il Lago dei Cigni..lo desideravi vero? E papà non può non esaudire ogni tuo desiderio, e nemmeno tuo madre lo avrebbe fatto." Lo abbracciai con occhi colmi di lacrime di felicità..lo spettacolo fu magnifico, il tulle dei tutù si confondeva col mio abito bianco, e poi il Cigno Nero, ne ero affascinata e forse più di Odette" tutti applaudimmo mentre guardavo il soffitto con dipinti angelici e tinteggiato di rosa/porpora del Teatro. Usciti mio padre si fermò ad un carretto e prese un gelato.."Fragola e pistacchio...è questo il gusto della mia principessa"..l' uomo dei gelati sorrise.."E' proprio una bella bambina, si vede ne siete orgoglioso".."Ah, una bambina così diventerà certo qualcuno da adulta" orgoglioso Lui. Ad un tratto in quella piazza chiusa si sentì un rumore forte di gomme, mi voltai e vidi una macchina sgommare a forte velocità.."Ma questa è zona pedonale, ma che diamine fanno quelli" urlò mio padre ma l' uomo del carretto si mise a correre, dentro all' auto vidi degli uomini, istintivamente mio padre portò le mani sui miei occhi e mi gettò lontana, ricordo solo volavo come quelle ballerine e atterrai nel nudo e caldo asfalto mentre udii dei tonfi sordi e secchi e poi di nuovo lo sgommare e la macchina si allontanava a forte velocità La piazza si ammutolì, sembrava tutto si fosse fermato..guardai l' uomo dei gelati osservare dalla nostra parte ma si voltò con indifferenza e camminando altrove, un uomo seduto al bar guardava ma poi alzò il giornale. Mi alzai e mi sistemai il vestito.."Papà..era un' altra sorpresa questa..un nuovo gioco?" correndo verso lui che si trovava a terra "Papà dai alzati" ridendo ma quando mi avvicinai vidi un lago rosso..non era più quello fiabesco dei cigni e mi chinai smuovendolo e il candore del mio vestito di bimba innocente divenne rosso sangue..un uomo si avvicinò, era un anziano signore distinto e scuoteva la testa e sua moglie mi prese la mano dolcemente.."Vieni piccola..vieni con me" .."Cosa è successo a mio padre?" ma lei non rispondeva e dopo un pò arrivò la polizia, lei cercava di distrarmi ma quando mi voltai vidi un telo bianco sopra di lui imbrattato di rosso...e capii, nella mia infanzia distrutta e depredata. Trattenni le lacrime, avevo imparato da ragazzina ad attutire l' odio represso ma volevo giustizia per lui..uscii ed entrai nell' auto e cercai di distrarmi. Arrivata al galà mi presentai col mio nome falso e iniziai a girare nel salone, vi era gente importante da industriali, attori e attrici ed altro..Mr. Jelly era un uomo facoltoso ed era disperato, era un uomo che credeva fortemente nei principi religiosi e non poteva ammettere sua moglie lo stesse tradendo ma a mio parere era il fatto di non volergli sborsare nemmeno un soldo per il divorzio..se l' avesse amata davvero forse l' avrebbe perdonata e cercato di ricostruire una vita con lei...ma aveva chiesto a noi le prove per incastrarla e con cinismo mi soffermai a guardarla prendendo un calice di champagne da un cameriere che passava col vassoio. Ad un tratto arrivò l' uomo di cui mi avevano mostrato la foto e vidi uscire in giardino prima lui e poi lei sventolando un ventaglio. Mi asciugai la fronte fingendo di avere caldo mentre sorseggiavo il frizzante champagne e mi diressi verso il giardino, stavano parlando a bassa voce e finsi di urtare contro l' uomo.."Oh scusate..fa veramente caldo, ho raggiunto il giardino per rinfrescarmi un pò". L' uomo annuì sorridendomi cordialmente e io ricambiai lanciando un' occhiata alla donna..mi spiace rovinarti la vita Mrs. Jelly ma questo è il mio lavoro e tuo marito mi pagherà profumatamente. Si allontanarono e io scesi le scale e li seguii fino al laghetto e mi misi dietro un albero, spinsi il pulsante dall' orologio e la cinepresa a forma di spilla si azionò. ![]()
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() Ultima modifica di Altea : 20-07-2017 alle ore 17.04.01. |
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#194 |
Disattivato
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"Bingo!" Esclamai, vedendo il nome di Fabbrus.
Lui era il Satiro per eccellenza, nell'ambiente. Iniziai allora a studiare la planimetria dell'ospedale, per riuscire a capire il modo migliore per entrare e fare evadere il Satiro. Ogni informazione era fondamentale, ogni dettaglio andava pianificato alla perfezione, non avrei lasciato nulla al caso. Certo non era una missione facile, ma altrimenti non me l'avrebbero assegnata, pensai con una punta di orgoglio. Lanciai un'occhiata alla finestra prima e all'orologio poi, quella notte avrei fatto un sopralluogo all'imperion Nolhian. |
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#195 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le palline.
Rimbalzavano un'infinità di volte, ovunque, in modo ossessivo, tutt'intorno al lettino di Gwen, che invece cercava di fuggire da tutto ciò. Ma era reale? O lei era davvero pazza come dicevano tutti? Ad un tratto qualcuno entrò e le palline smisero di rimbalzare. “E' l'ora della pillolina.” Disse Lucy entrando. “No, aspetta...” l'altra infermiera che era con lei “... il dottor Elv ha deciso di bloccare ogni terapia su questa paziente.” “Ah, ecco...” Lucy “... il nostro bel dottorino ha scelto la nuova cavia per i suoi esperimenti?” Ridendo perfida.
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#196 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio decise di attendere la notte.
Penetrare senza permesso o invito all'Imperion Nolhian era praticamente impossibile. Occorreva quindi un piano perfetto, oltre che rischioso.
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#197 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea si appostò dove non poteva essere vista e filmò i due adulteri.
Ebbe così le prove della loro relazione da portare al marito.
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#198 |
Cittadino di Camelot
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Quelle palline maledette non volevano smetterla di rimbalzare!
Aumentavano sempre e cercavano di sopraffarmi, di sommergermi, ma io cercavo di resistere. Improvvisamente, smisero. Stavo per tirare un sospiro di sollievo mentre mi sollevavo, ma la porta si aprì ed entrarono l'infermiera Lucy insieme ad un'altra. Quella maledetta pillola... L'altra però la bloccò ed io rimasi di nuovo a bocca aperta. Dottor Elv... Davvero hai fatto questo per me? Questo è un regalo molto più grande di quello che vorresti comprarmi... Però non mi piacque affatto quello che disse l'infermiera Lucy, e il modo in cui lo disse. Sai, infermiera Lucy, ho capito che ho iniziato ad odiarti La guardai in cagnesco con espressione seria; non le avrei permesso di dire queste cose del dottor Elv. ![]()
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#199 |
Cittadino di Camelot
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Missione compiuta...anche stavolta ci ero riuscita e imboccai un sentiero tra gli alberi e ritornare nel salone.
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#200 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le due infermiere guardarono Gwen.
“Bene...” disse Lucy alla paziente “... come andiamo oggi? Ha sortito effetto la chiacchierata col giovane e brillante medico?” Fingendo gentilezza e premura.
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