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#1431 |
Cittadino di Camelot
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Guardai il duca senza proferire parola mentre mi parlava e faceva il sagace..quell'uomo era davvero altezzoso e irriverente, troppo sicuro di se stesso. Mi scostai lievemente mentre mi accarezzava i capelli.."Dubito potrete avermi..lo avete detto voi stesso..mio padre, il duca, non darebbe mai la mia mano proprio a voi e non ho bisogno della vostra fama e gloria, la mia famiglia ne ha già molta" dissi guardandolo con sfida.
Il vescovo e altri cavalieri interruppero quel momento appoggiando la mia opinione e questo mi fu di conforto. Il duca cambiò subito tono..divenne pieno di rabbia e rimasi sgomenta al suo racconto. Prima vi fu il silenzio seguito poi da un leggero bisbiglio della folla..deglutii con quel solito senso di colpa dentro di me.."Non siete il solo duca Gvin..io stessa andai con un mio grande amico, milord Tyssen, nella foresta, per salvare dei bambini..e..il mio amico fu aggredito da quella belva che gli strappò la gamba. Se dovete vendicarvi allora fatelo in nome di tutti coloro che hanno subito questa angheria..e se ci riuscirete nessuno mette in dubbio la arma sarà vostra". Mi congedai e uscii dalla chiesa, dentro di me regnava una tristezza infinita pensando a Tyssen e il suo destino. Appena arrivata in locanda la figlia del locandiere mi consegnò una lettera e un pacchetto dicendomi era stato proprio il padre di Tyssen a lasciarla per conto di mio fratello...forse egli era venuto a riportare Tyssen a casa. Andai in giardino e mi sedetti su una panca sotto un glicine in fiore e vidi la lettera portava la firma e lo stemma di mio fratello Andrew...sospirai..da un lato mi sentivo rasserenata di avere notizie di un familiare ma immaginavo già il contenuto..Andrew era tremendamente duro, e dopo mio padre era l'unico uomo a tenermi testa. Egli, infatti, rimase a continuare il lavoro di diplomatico di mio padre. "Carissima sorella, un nobile, carissimo amico mio, mi ha mandato notizie qui a Capomazda su di Voi e di come continuate a mantenere un comportamento non consono alla nostra famiglia, nonostante abbia detto vi siete fatta valere per onore, coraggio e lealtà ma devo rammentarvi siete una donna..e smettetela di continuare a pensare come i nostri fratelli che ora sono in Terra Santa..non siete un Cavaliere ma una dama. Ho saputo cosa è accaduto pure a milord Tyssen, voi due avete sempre fatto una vita da scapestrati e questo è stato il risultato, pure mia moglie e vostra amica Ludvica è molto preoccupata per Voi. Forse dimenticate..o fate finta di dimenticarvi conoscendovi bene..che nostro padre ha fatto molto per darvi in sposa a un nobile qui a Capomazda, pensate forse quel patto tra famiglie è stato rotto? Affatto e visto il figlio di tal Signore è impegnato altrove, come i veri nobili sono soliti fare, vi ha mandato questo per sancire il patto fatto. Non accetto scusanti, indossatelo e al più presto vi voglio qui poichè dopo lo spiacevole accaduto di lord Tyssen non ammettiamo più colpi di testa. Siete promessa sposa e vi sposerete...e dovrete indossare quell'anello. E trovo pure indecoroso che, nonostante, nostro padre abbia amici e conoscenti ovunque e pure in questi regni voi soggiorniate in una locanda e pure sola..mi auspico da oggi in poi terrete un comportamento "decoroso e dignitoso". Lord Andrew George Mc Gwyn". Ripiegai la lettera...rimasi pensierosa, aprii la scatola e conteneva un cofanetto di velluto. Dentro vi era un bellissimo anello di acquamarina e un biglietto dove si diceva era un gioiello di famiglia e si dava da generazioni come anello di fidanzamento..ovviamente non mi era stato dato sapere chi fosse il futuro sposo, sapevo solo per volontà di mia madre era stato scelto giovane per non farmi sposare qualche vecchio vedovo. Andrew, forse, aveva ragione...su Tyssen, fossimo stati più attenti.. ma era inutile pensarci ora. Indossai l'anello, almeno nessuno mi avrebbe infastidito e risi a quel pensiero immaginando la faccia di mio fratello se glielo avessi detto. Non avevo la benchè minima intenzione di lasciare quel posto, anzi la locanda...io dovevo sconfiggere Isolde e alzatami tornai nella locanda e chiesi di pranzare, mentre fuori vi era un insolito scompiglio. ![]()
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#1432 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Eilonwy, l'orco si abbandonò ad una fragorosa risata.
“Hai riflettuto male sulle mie parole, ragazzina...” disse “... io ho detto che tutti, nessuno escluso, ne hanno una. Ma gli animali non posseggono alcuna anima... dunque la tua risposta è errata!” Rise di nuovo. “Ora, come detto, dovrò uccidere uno dei tuoi compagni... ma siccome mi sei simpatica lascerò a te scegliere chi far morire... avanti, dimmi... uccido il ragazzo con i capelli bianchi e la faccia da ebete, oppure il tuo bel cavallo?” Indicando Jack e Dante che penzolavano dal ponte. “Eilonwy...” all'improvviso una voce nella mente della ragazza “... Eilonwy...” era la voce di Aladiah “... il tuo cammino è intriso di oscure presenze che è possibile vincere solo rompendo le malvagie forze che le hanno evocate... io stesso sono impossibilitato ad intervenire... ma sono qui per dirti di non perdere la Fede... Coco è ancora viva, ma imprigionata... sii forte, Eilonwy... sii forte...” Un attimo dopo quella voce svanì. Ed Eilonwy, fissando il sentiero che portava al ponte, vide sopraggiungere, in lontananza, un cavaliere sul suo destriero.
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#1433 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mentre Altea pranzava alla locanda, cominciò a vedere agitazione per le strade della città.
Molti erano ancora rinchiusi nella chiesa quando, preceduti da grida, tre cavalieri arrivarono di gran carriera. E quelle loro grida attirarono fuori quelli che si trovavano in chiesa. “Presto...” disse urlando uno dei tre cavalieri “... accorrete... presto!” Due erano spaventati e sporchi e portavano su un cavallo il corpo senza vita del terzo. “Cosa è accaduto?” Chiese il duca Gvin nel vederli arrivare in quello stato. “Eravamo usciti per cacciare il cinghiale...” ansimando uno dei tre “... e abbiamo deciso di dividerci per tentare di controllare così più parti della foresta... ma quella dannata belva ha aggredito uno di noi” indicando il cadavere “e le sue grida ci hanno attirato... ma siamo giunti tardi... la bestia dopo averlo ucciso stava correndo via...” “L'avete vista dunque?” Domandò Gvin. “No, è accaduto stanotte...” rispose il cavaliere “... abbiamo visto solo una sagoma scura che correva via veloce come un fulmine...” “Io allora ho cercato di colpirla con la mia balestra” intervenne l'altro cavaliere “ma incredibilmente la freccia, colpendola, si è spezzata...” e mostrò la freccia rotta. “Siamo maledetti!” Gridò allora uno dei cavalieri presenti. “San Michele si è adirato con noi e ci ha tolto la nostra forza di cavalieri!” “Idiota!” Lo riprese Gvin. “Come può San Michele togliervi ciò che non avete!” E prese la freccia spezzata per controllarla.
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#1434 |
Cittadino di Camelot
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Uscii dalla locanda attratta da quelle urla e vidi la macabra scena di quel povero uomo ucciso.
Erano stati troppo stolti e questo fu il prezzo e mi avvicinai al duca che osservava la freccia. ."Quante vite ancora dovremmo sacrificare?" Chiesi tristemente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#1435 |
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Finalmente la città, la vita, la gente. Non che avess
Guardai il bambino con condiscendenza. "Siamo soltanto di passaggio..." Tagliai corto, senza sorridere. "Ma ormai è ora di pranzo, potremmo fare una breve sosta, che ne pensate?" Chiesi ai miei uomini, voltandomi verso di loro. |
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#1436 |
Cittadino di Camelot
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Mi triò a se....il lenzuolo che copriva il mio pudore cadde ai miei piedi....mi accolse tra le sue braccia e io appoggiai il mio capo sul suo petto...ogni carezza sul mio corpo era un momento di languido piacere.....lo baciai sul viso......" Devo trovare mia sorella....e non sono l'unica che la sta cercando.....ognuno ha la sua forma.......ma non e' lei.....lei ed io conosciamo oscuri segreti...........se qualcuno ferirà la sua maschera...colpirà anche me.....Isolde e' furba...molto furba...ma il male non ha mai vinto...questo lo so per certo....Per te e' pericoloso Daizer....lei sa dove colpire ......io colpirei suo figlio per avere lei......voglio che tu non abbia a subire.....andrò nel bosco....e' il nostro regno...e' dove la natura ci ha create....."......accarezzai il suo petto e per un attimo sentii il mio cuore come perdere un colpo......cos'era quella sensazione.....alzai il viso e guardai il suo volto........Amore e morte.....
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#1437 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Ottima idea.” Disse Porturos, indicando un'osteria a pochi passi da loro.
Così, Clio ed i suoi uomini entrarono in quella cantina ed ordinarono cibo e vino. Ma ben presto le urla che giungevano da fuori attrassero tutti loro. “Cosa accade, oste?” Chiese Borel. “Credo che sia morto qualcun altro...” rispose l'uomo “... stavolta addirittura un cavaliere...” “Sembra dalle vostre parole” fece Dort “che molti siano morti da queste parti ultimamente.” “Si, messere...” annuì l'oste “... sono le vittime di quella dannata bestia...” “Bestia?” Ripetè Borel. “Si, il cinghiale...” “Ne abbiamo sentito parlare...” fissandolo Dort “... è dunque così terribile?” “Quel cinghiale è il demonio...” sentenziò l'oste “... non a caso pur di ucciderlo è stata promessa la spada dei nobili Taddei a colui che riuscirà ad abbatterlo...”
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#1438 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il lenzuolo che copriva il corpo di Elisabeth cadde in un attimo ai suoi piedi, lasciando che la donna finisse contro Daizer.
Furono momenti di piacere e passione quelli in cui l'uomo accarezzò a lungo la maga, come se tutte quelle paure non esistessero più. “E' l'uomo che deve proteggere la sua donna...” disse lui baciandola “... credi forse che io non sia in grado di difendere la mia bella moglie?” Sorrise. “Anche se è una maga?” La fisso. “E a dire il vero questo mi piace...” si alzò e la prese in braccio “... perchè sa fare molte magie interessanti...” la riportò sul letto e di nuovo si unirono con passione ed impeto.
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#1439 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Ce ne saranno altre di vite spezzate...” disse Gvin ad Altea, stringendo fra le mani la freccia spezzata “... almeno fino a quando qualcuno non ucciderà quell'animale!” Scagliò la freccia lontano per la rabbia. “Arcan! Bieff!” Chiamando i suoi uomini. “Preparatemi corazza ed armi! Uscirò a cercare quella belva!”
“Si, milord!” Annuirono i due uomini. A quelle parole la folla esultò, inneggiando al duca di San Marco di Saggesia.
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#1440 |
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A quanto pareva la situazione era peggiore di quanto non sembrasse. Un semplice cinghiale non poteva fare tutto quello.
Lanciai un fischio di apprezzamento. La spada dei Taddei, accidenti, circolavano Leggende su quell'arma. Se fossi stata ancora il capitano, non avrei esitato ad aiutare quella gente. Ma dei mercenari che avrebbero fatto? Avrebbero rischiato la loro vita per quel cinghiale? Beh, magari l'avrebbero fatto per l'arma, questo si! Ma non avevamo tempo, il re era in pericolo. Anche se, a pensarci bene, sarebbe stata molto utile una spada leggendaria. Eppure, c'era qualcosa che non quadrava. "Se questo cinghiale è Addirittura il demonio, perché non usate la spada dei Taddei per sconfiggerlo invece che tenerla in una teca? Beh, capisco che non sappiate a chi darla, e questo è giusto... Ma mi sembra uno spreco... Voglio dire, se c'è un arma in grado di uccidere un demonio è proprio quella... È un vero peccato non poterla usare!". Guardai i miei uomini "Voi che ne pensate, dovremmo passare oltre senza guardarci indietro oppure... Non lo so, potremmo aiutare..." Sussurrai "Senza contare che c'è un bottino niente male.." Ad alta voce. Mi si stringeva il cuore a pensare a quella gente, dov'erano gli ufficiali del regno? Perché non erano il a proteggere quella gente? Eravamo così tanto a corto di uomini, possibile? Certo, le realtà locali dipendevano dai signorotti non dalla corona, però lo trovavo inammissibile. Avrei voluto fare qualcosa.. Eppure, una parte di me mi invitava alla prudenza, mente le parole del cimitero mi tornavano in mente. |
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Romanzo I pilastri della terra (Ken Follett) | Hastatus77 | Libri | 24 | 19-03-2011 16.02.55 |
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