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#1411 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Terre dei boschi sacri
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L'ultima cosa che pensai prima di svenire era perchè l'incantesimo non aveva funzionato... Evidentemente anche quegli uomini praticavano la magia. Il mio sonno fu pieno di incubi; il mio unico desiderio era quello di scoprire il volto di quell'uomo... ma il vento me l'aveva impedito. Il vento! Lo stesso che mi aveva sussurrato quei versi e che mi aveva condotto alla chiesa di Santa Sofia! Perchè mi stava facendo tutto questo?
L'ultimo sogno che feci riguardava proprio il vento: vidi una tempesta, con foglie e sterpi che volavano in aria e, nel bel mezzo della tormenta, i tre uomini incappucciati che stavano per mostrare i loro volti, ma in quel preciso istante mi svegliai. Aprii gli occhi lentamente e la prima cosa che vidi fu il cielo azzurro coperto da leggere nuvole bianche. Mi alzai di scatto senza neanche guardarmi attorno ed urlai senza motivo.
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"Basta un individuo o un semplice gesto per mettere sottosopra l'ordine del mondo." Mago Merlino |
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#1412 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Reas continuò a lavarsi, per poi rivestirsi.
“Questa ferita” mormorò “mi è stata inferta in combattimento… era il primo giorno di assedio… noi ignoravamo la natura dei nostri nemici… con un manipolo mi lanciai su alcuni dei nostri avversari… fu un suicidio… vidi i miei morire uno dopo l’altro… allora mi lanciai su uno dei miei nemici… riuscii a ferirlo, ma quello non risentì del colpo… mi disarmò per poi ferirmi a sua volta… ero alla sua mercè… allora mi disse qualcosa… non ti ucciderò qui… dovrai dire ai tuoi compagni che morirete tutti… e perderete anche le vostre anime…” restai in silenzio “… fui raccolto dopo qualche ora in fin di vita… da allora ho compreso che la Lacrima di Cristo è una compagnia di demoni…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
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#1413 |
Cittadino di Camelot
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Aveva dei piccoli movimenti nervosi mentre si rivestiva.......raccontava la sua storia con la morte nel cuore....quando alla frase lacrima di Cristo....mi alzai..." Io ho sentito questo nome... ieri sera a cena.....e devo dirvi che erano molto, molto preoccupati.....parlavano anche loro di demoni, e mi chiedo cosa abbiate mai fatto per meritarvi tutto questo.....".....ero davanti a lui....i suoi capielli goccilavano di acqua fresca......non so cosa mi prese.....forse un pensiero mi pervase la mente..e se fosse stata l'ultima volta ?......gli andai vicina....e gli presi il viso tra le mani, baciai le sue labbra....con amore infinito...unito ad una passone urgente...mi staccai da lui..." perdonatemi, no sono solita comportarmi cosi'....alle volte ci sono cose che bisogna seguire, perche' nascono dal cuore.."........forse era tempo che ritornassi alla mia stanza
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#1414 | |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
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Rientrammo nella fabbrica... c’era silenzio, ma avvertivo la curiosa sensazione di decine e decine di occhi su di me...
Citazione:
“E’ quest’abito ad esserlo...” mormorai, arrossendo leggermente. Per qualche attimo i miei occhi si persero in lontani ricordi, si persero in giornate di sole ed altre di pioggia, si persero tra momenti felici e momenti divertenti, tra sogni, corse, risa... Poi qualcosa mi riportò in quella fabbrica... Fu una sensazione, più che altro. Una sensazione strana... inizialmente vaga e debole, poi via via sempre più forte... una sensazione come di soffocamento... di mancanza d’aria... Ebbi la percezione chiara e precisa che ci stessimo perdendo... noi con le nostre identità, le nostre vere personalità... era difficile da spiegare, era difficile persino da far capire a me stessa, ma avevo avuto così tante visioni di Chymela da quando ero giunta al Belvedere che a tratti avevo faticato a riconoscere la realtà dalla visione... ed ora la parte forte e razionale della mia mente si stava ribellando. “Guisgard...” sussurrai allora, stringendo la sua mano sempre più forte “Ho bisogno di uscire sul piazzale un momento! Ti prego... ti prego, Guisgard, un momento... al sole!”
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** Talia ** ![]() "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." ![]() |
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#1415 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Andros si avvicinò alle ragazza ai telai e osservò quella stoffa.
“E’ pronto l’abito, milord.” Disse una di loro. Lui annuì. “Volete controllare?” “Eccellente…” toccando il magnifico vestito “…vorrei però una cosa…” “Dite, milord.” “Qui, nel fodero, celato ad occhi estranei...” indicò lui “…vorrei che si inserisse una scritta... dei versi ricamati... racchiusi tra due gigli...” “Dettate ed io segnerò il tutto.” “Sono dei versi particolari...” fece lui “... dedicati a due anime superiori, come tutte quelle che hanno il privilegio e il dono di incontrarsi nell’eterno scorrere delle cose...” “Sono pronta, mio signore.” “Sono versi del poeta Callimaco...” E Andros recitò quei versi: “Cerca quel fiore nella chiara e calda aria del mattino. Cercalo perché è giunta la stagione in cui fiorirà. La stagione è la vita, la giovinezza quel fiore e l’Amore il suo frutto.” “Ecco...” continuò il nobile Taddei “... voglio che sia ricamato dove nessuno possa vederlo, con fili d’oro. Che quella scritta sia simile all’Amore... preziosa sopra ogni cosa e invisibile agli occhi…” Guisgard annuì a quelle parole di Talia. “Si, ora ti porterò fuori…” disse lui, stringendo la mano di lei. L’uomo era davanti alla porta. “Toglietevi…” fissandolo Guisgard, come se in qualche modo si sentisse quasi minacciato “… lasciateci passare…” L’uomo accennò un enigmatico sorriso. “Si, milord…” disse “… volevo solo accertarmi che la Granduchessa stesse bene… vi occorre qualcosa, milord? Volete con voi alcune delle ragazze? Magari possono tenere compagnia a vostra moglie…” “No, basto io solo per lei.” L’uomo accennò un inchino e li lasciò passare. Usciti fuori, Guisgard respirò forte. “Non vedevo l’ora di uscire da lì dentro…” mormorò “… tu come stai, Talia? Ah, finalmente posso chiamarti così, senza aver paura di tradirmi!” Sorrise. “Ti senti meglio qui all’aria aperta?” Stringendo e massaggiandole le mani.
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#1416 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Reas prese la mano di Elisabeth.
“Siete una donna strana, milady…” fissandola negli occhi “... sapete usare le armi e parlate di sentimenti e magia... perché questo bacio? Cosa significava, milady?”
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#1417 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lilith attraversò inquietudini e incubi.
Sognò il vento e poi città in fiamme, battaglie, carestie e pestilenze. Vide la fine di un mondo. Forse quello di Tylesia. Poi si svegliò di colpo e urlò. Quel suo urlare fu colto da alcuni che erano lì vicino. “Cosa accade?” Stupito Jovinus. “Sembra la voce di una fanciulla!” Gridò Redentos. Corsero tutti e trovarono Lilith. “Cosa vi è successo?” Domandò Redentos. “Come siete finita qui?” “Non eravate con quei tre viaggiatori?” Chiese Avid il nano. Con loro vi era anche Parsifal.
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#1418 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Questa chiesa è sconsacrata” disse il nano, fissando Altea e Fyellon “ed è ritrovo di spiriti inquieti e dannati.”
“Chi sei tu?” Domandò Fyellon. “Il mio nome è Grunt e sono l’apprendista di Isengrid, il Fabbro degli Eroi.” “Vi è dunque una fucina da queste parti?” Chiese Fyellon. Il nano annuì. “E tu perché sei qui?” Ancora Fyellon. “Attendo il mio maestro.” Rispose Grunt. “Presto verrà.” “Strano luogo per un appuntamento.” Fissandolo Fyellon. “Non temi gli spiriti di cui parli?” “E voi non li temete?” “Io no.” Rispose Fyellon. “Non credo negli spiriti.” “Allora dovreste temerli il doppio.”
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#1419 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Niente cibo, né riposo!” Sentenzio il capo dei soldati, fissando Cavaliere25. “Ora mi dimostrerete che questo falco parla, altrimenti vi metterò ai ferri.”
“Siamo nei guai…” mormorò sottovoce Tieste a Cavaliere25 “… cosa facciamo?”
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#1420 |
Cittadino di Camelot
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ok mi avvicinai al falco e dissi per carità non farci mettere hai ferri te lo chiedo per favore fagli vedere che parli ma però non insultare ti prego dissi poi guardai il capitano e dissi ok va bene dentro di me dissi speriamo bene mentre mi giravo verso Tieste
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Saggio Lo re Artù k’avemo perduto (Mario de Matteis, Antonio Trinchese) | Hastatus77 | Libri | 4 | 30-07-2011 13.07.54 |
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