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Vecchio 20-03-2012, 17.56.31   #1171
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il Falco fissò Cavaliere25 e rise.
“Sei matto, ma hai del fegato, ragazzo mio!” Esclamò. “E sia, ascoltami bene... concentraci perchè non abbiamo tempo... chiudi gli occhi... ecco, ora ti sembrerà di vedere la tua corazza... le vedi le parti illuminate? Bene, sono le tue armi... la spada sul lato sinistro, leggera ed affilata, ottima per i nemici di media stazza e velocità... sulla schiena invece hai il tuo tridente, ideale per essere lanciato contro nemici forti e che si trovano a lungo e medio raggio da te... infine il tuo mantello, è in realta la rete piombata, da lanciare contro nemici di grossa taglia per immobilizzarli e poi poterli finire... ora osserva il demone e decidi in fretta quale arma utilizzare... ma se usi quella sbagliata il tuo attacco fallirà...”
Il demone, intanto, galoppava velocemente verso Cavaliere25.
Bardato pesantemente e grosso tre volte il Cavaliere Blu.
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Vecchio 20-03-2012, 17.56.58   #1172
elisabeth
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Vidi Reas portare via la Regina e Altea.......ebbi un nodo alla gola, non sapevo neanche dove fosse Daniel.....il buio e un rumore assordante...mi avvolse, davanti avevo solo il volto di Guxyo...mi sembrava di pietra.....incominciai a respirare profondamente......."....Avete detto che senza di voi Tylesia e' perduta.....e io non ho intenzione di far distruggere questa citta'......accetto ogni vostra condizione..."......Che il cuore mi battesse in petto....era certo...Madre Natura aiutami tu......prego il mio regno perche' mi sorregga in ogni momento
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Vecchio 20-03-2012, 20.16.21   #1173
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Talia sorrise.
E quel sorriso tranquillizzò definitivamente Guisgard.
Si avviarono così verso le scale, per scendere nella sala dove il loro curioso ospite li stava attendendo.
“Sigma…” mormorò Guisgard “… forse ho udito questo nome… si, forse da qualche cantastorie o menestrello… non ho mai prestato molta attenzione a quel nome, si sa, i racconti dei bardi sono sempre ricchi di terre lontane, tra l’esotico e il meraviglioso, dai tratti fiabeschi per incantare gli ascoltatori, ma ora che mi fai questa domanda rammento che ricorreva spesso nei loro versi… Sigma… ma perché mi fai questa domanda? Ti sei lasciata suggestionare da ciò che dice il nostro singolare servitore?” Sorrise. “Certo che però questo palazzo è davvero magnifico… non credi anche tu?” Guardandosi intorno. “Io mi ci perderei in una casa così grande… metti che ci sia un fantasma! O anche più di uno!” Fissò Talia e sgranò gli occhi. “Immagina… il fantasma di un innamorato… che si sveglia ogni notte, rigorosamente a mezzanotte, per cercare la sua amata… magari sono stati divisi in vita dal padre di lei, che non vedeva di buon occhio il povero innamorato… e magari la balia di lei li ha traditi, rivelando a suo padre che lui scalava ogni notte il suo balcone per vederla segretamente… si, così il tutto risulterebbe più romantico… anzi, dopo voglio dare un’occhiata ai balconi di questo palazzo per vedere quanto sono alti…” rise di gusto “… si, si, la smetto! Ricordi da piccoli al Casale? Mi dicevi sempre che ero scemo quando facevo sfoggio del mio proverbiale senso dell’umorismo!”
Talia ora appariva davvero più serena e questo aveva reso tranquillo anche lui.
E quando lei sorrideva, il mondo di Guisgard, fatto di sogni e avventure, prendeva forma e si illuminava.
Era sempre stato così, sin dalla loro fanciullezza al Casale degli Aceri.

“Amore!” Chiamava Talia, correndo per il lungo corridoio e per le varie stanze che si affacciavano su di esso. “Amore mio, dove sei? Su, non farmi stare in pena!”
La Primavera, penetrando attraverso i raggi del mattino e accompagnata dal canto degli uccellini, aveva invaso il Casale degli Aceri.
“Amore, su, vieni fuori!” Entrando lei in una di quelle stanze. “Uff… che discolo! Ma mi sentirà!” Affacciandosi alla finestra per rinfrescarsi dopo aver corso per tutto il primo piano.
“Cosa c’è?” Arrampicandosi Guisgard su per la finestra.
“Ehi, così mi spaventi!” Esclamò La ragazza. “Da dove salti fuori?”
“Ero nel giardino” rispose lui “e ho sentito che chiamavi…”
“Davvero?” Sorridendo lei. “E chiamavo te?”
“Beh...” confuso lui “… mi era parso…”
“Ah, si?” Incrociando le braccia lei, vagamente divertita. “E ti sei precipitato come un Lancillotto o un Tristano a questa finestra... e dimmi, mio temerario cavaliere, che nome hai udito? Forse caro fratellino? O magari semplicemente Guisgard?”
“Bah... mi prendi in giro...” contrariato lui “... stupido io che sono corso perché credevo ti servisse qualcosa...”
“Beh, in verità un aiutino non mi dispiacerebbe...”
“Che aiutino?”
“Ricordi quel gattino smarrito che abbiamo trovato ieri?”
“Beh?”
“Ecco... chiamavo proprio quel gattino...”
“Ma se tu hai detto...”
“Si, Amore.” Sorridendo lei. “Non è forse un amore quel micino?”
“Bah…”
“Perché...” fissandolo Talia e solo a stento trattenendosi per non ridere “... non si capiva che chiamavo quel gattino? O pensavi stessi chiamando qualcun altro?”
“Io?” Imbronciato Guisgard. “Manco ci avevo pensato... e comunque... io odio i gatti!”
Talia scoppiò a ridere.
E quando rideva una nuova bellezza illuminava il suo volto.
Nei suoi occhi vivaci si accendeva uno scintillio fatto di una sognante soavità.
E quegli occhi, in quei frangenti, non sembravano più guardare l’ambiente e gli oggetti intorno a lei, ma guardare oltre.
Oltre la terra e oltre il cielo, quasi a scoprire un mondo nuovo, per giungere dove nessun altro aveva accesso.
Forse fin anche al cuore di Guisgard.

“Un racconto?” Fissandola lui. “Che racconto vuoi narrarmi? Guarda che ora sono curioso e mi costringerai a far bere tanto di quel vino al nostro buon servitore, da farlo crollare al suolo in un baleno… vuoi davvero questo?” Sorrise. “Anche se, pensandoci, essendo io, come lui dice, il suo Arciduca potrei tranquillamente mandarlo a letto senza cena, così da poter restare solo con la mia bellissima moglie.” Rise. “E sia… mi comporterò come un perfetto aristocratico e resisterò alla tentazione di ascoltare quel tuo racconto! Per ora!”
Giunsero allora nella Sala Grande, illuminata dal grande camino centrale nel quale bruciava un grosso ramo di quercia.
Una maestosa credenza in noce rifletteva, con la sua doppia fila di piatti di porcella, le mensole con brocche e calici d’argento, ciotole e boccali di cristallo e nove grandi vassoi di peltro, i bagliori e le movenze di quella fiamma che arrivava fin ad oscurare le candele poste nel centro tavola e ad animare quasi i ritratti che ingentilivano la sala.
Dalle pareti pendevano, da un lato, armi e trofei di caccia, dall’altro, utensili ed attrezzi tessili.
Sul camino, come ornamento, erano esposte tre grosse teste di cinghiali e sulla mensola che correva sul lato superiore, un superbo gufo reale impagliato.
In tavola era già stata servita la cena, tutta preparata come meglio non si poteva.
Focacce di cereali, di noci e di mandorle, accompagnate da diversi tipi di formaggi e salumi.
In ampolle di vetro erano state poi adagiate confetture di cipolle, di prugne e di castagne.
Miele e sformati di verdure e ortaggi abbellivano con giochi di colori i bordi della tavola ed un grosso vassoio centrale guarniva, con limoni e pompelmi a spicchi, una spropositata quantità di cosciotti di agnello e salsiccia ancora fumanti.
Tre grosse ceste di frutta fresca completavano il tutto.
“Ben arrivati, miei signori.” Accogliendoli con un inchino il vecchio guardiano del Belvedere. “Prego, lord Andros… a capotavola voi…” fissando Guisgard “… lady Chymela, come sempre alla destra di vostro marito…” indicando poi a Talia dove sedersi.
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Vecchio 20-03-2012, 21.24.28   #1174
Daniel
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Il primo attacco fu vano.. La scure era pesante.. Un serpente si avvicinava.. Senza pensarci due volte estrassi Giada e tagliai la testa al serpente... Avrebbe funzionato?
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Vecchio 21-03-2012, 00.21.11   #1175
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La regina Destefya piangeva e si disperava.
“Il regno ereditato da mio padre…” in lacrime “… il popolo che avrei dovuto difendere e il grande tesoro custodito a Tylesia … tutto sembra sul punto di sfuggirmi…”

“E sei io non fossi nata per fare la regina?” Quasi pensando ad alta voce Destefya.
“Vogliamo mutare Tylesia” sorridendo lui “da monarchia a regno?”
“Scherzi sempre tu…” divenendo ancor più seria lei “... scherzi su tutto...”
“Sono uno sciocco, vostra maestà?” Divertito lui.
“No, solo folle…” mormorò lei “... e forse io lo sono più di te…”
“La senti, Destefya?”
“Cosa?”
“Questa musica…”
“Io non sento nulla…” stupita lei “... siamo nel giardino e non vi sono menestrelli...”
“Allora saranno forse gli Angeli…” sorridendo lui “... si e credo cantino per noi... vuoi ballare, principessa?”
“Sei pazzo…” sorridendo e scuotendo il capo lei.
Iniziarono allora a ballare.
“E quando questa musica finirà?” Rattristandosi lei. “Cosa faremo?”
“Se sono davvero gli Angeli a suonarla” fece lui “allora non finirà mai...”
“E se tu un giorno non ci sarai più?” Guardandolo lei. “Io da sola non riesco a sentirla…”
“Io non ti lascerò mai…” sorridendo lui “... però ti insegnerò lo stesso ad ascoltarla...”
“Giuralo…”
Lui allora la baciò e poi fecero l’amore tra le eriche e le viole in fiore.

La regina, dopo quel ricordo lontano, alzò gli occhi, ancora rossi per il pianto e fissò Altea.
“Quel Fiore è…”
Ma la regina fu subito interrotta dalle grida che provenivano da fuori.
Un attimo dopo un servitore entrò nella stanza e si gettò in ginocchio davanti alla regina.
“Maestà…” disperato “… Tylesia sta bruciando…”
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Vecchio 21-03-2012, 00.29.21   #1176
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Rapido come un fulmine e silenzioso come un lampo, Daniel estrasse Giada e mozzò la testa a quel serpente.
“Bel lavoro, Daniel!” Esclamò Giada. “Hai fatto la scelta giusta ed il tuo attacco è andato a buon fine!”
Un alone verdastro avvolse Daniel.
“Ora, pian piano” continuò Giada “e con un costante allenamento, diventerai sempre più abile. Ma non dimenticare la tua scelta fatta in precedenza… ti sei schierato contro i soldati della corona e ora potresti essere considerato un nemico a Tylesia…”
Ma, in quel momento, qualcosa interruppe la loro conversazione.
Tre fanciulli emersero dalla vegetazione.
“Sei…” mormorò il più piccolo di quelli nel vedere Daniel in armatura “… sei un demone?”
“No, sciocco…” lo riprese il più grande “… non vedi il suo aspetto? I demoni sono spaventosi…”
“Chi sei?” Domandò il terzo dei tre fanciulli a Daniel.
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Vecchio 21-03-2012, 01.22.09   #1177
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Guxyo fissava Elisabeth ed i suoi occhi sembravano voler penetrare a fondo nell’animo della donna.

Elisabeth si trovava in una folta selva, dai tratti incerti e mutevoli.
L’aria era pesante ed una cupa oppressione dominava tutt’intorno.
Ad un tratto la dama vide qualcosa.
Una solenne processione avanzava verso di lei.
Tre frati Francescani erano alla testa di quella e portavano ciascuno un’umile croce di legno.
Alle loro spalle avanzavano tre Domenicani, ciascuno con dei libri e procedendo recitavano a memoria alcuni passi di scritti patristici.
Seguivano poi tre suore Agostiniane, ciascuna con un Rosario fra le mani.
Ognuna recitava Cinque dei Sacri Misteri che compongono il Santo Rosario.
Così la prima scandiva i Sacri Misteri del Gaudio, la seconda quelli del Dolore e la terza quelli della Gloria.
Alla fine alcuni penitenti, col capo sporco di cenere, leggevano ad alta voce la litania con i Santi Attributi della Vergine Maria.
Il mistico corteo continuava con tre bare portate da altrettanti carri, seguite da alcune donne che si lamentavano e piangevano.
Giunsero poi tredici cavalieri in sella a destrieri col manto dello stesso colore dell’aria.
I cavalieri erano ricoperti da corazze di un colore sconosciuto a questo mondo e i loro mantelli volteggiavano in modo indistinguibile, come se non obbedissero alle leggi fisiche e naturali che governano il mondo.
Al loro passaggio gli animali e gli uccelli sembravano inchinarsi e prostrarsi davanti a loro, mentre le creature striscianti, come serpi, ratti e ragni, correvano a nascondersi come impauriti.
Ad un tratto, uno dei cavalieri scoccò una freccia verso l’alto.
Il dardo, appena lanciato, cominciò a sprigionare fiamme fino a divenire incandescente.
E cadde oltre le mura di Tylesia.

Quella visione di Elisabeth durò un attimo infinitesimale.
Gli occhi di Gxyo erano sempre in quelli di Elisabeth.
“E sia, milady…” disse il comandante dei mercenari del Tulipano “…se giurerete di obbedire ad ogni mio comando, allora entrerete nella nostra compagnia…”
Ma proprio in quel momento, uno dei cavalieri di Guxyo entrò di corsa.
“Cosa succede?” Domandò il signore dei Tulipani.
“Milord…” visibilmente agitato il cavaliere “… una parte della città sta bruciando… dal mercato vecchio fino alle pendici dell’Acropoli… Tylesia è un Averno di fiamme!”
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Vecchio 21-03-2012, 09.36.48   #1178
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Percorremmo un lungo corridoio, poi una rampa di scale, poi ancora un corridoio... ascoltavo Guisgard e ridevo... ed improvvisamente mi accorsi che quella preoccupazione causata da quella visione, come una strana sensazione di disagio, era improvvisamente scomparsa. Sospirai, strinsi di più il braccio di Guisgard e posai la testa sulla sua spalla... lo aveva fatto di nuovo, come mille volte aveva fatto quando eravamo piccoli: era arrivato ed aveva spazzato via dalla mia mente e dal mio cuore ogni brutto pensiero, ogni dubbio ed ogni paura...
Poi d’un tratto giungemmo in una grande sala, bagnata dalla luce mutevole e danzante di mille candele... percepivo il tremolare di quella luce su di noi, riflessa come in infiniti bagliori...
Entrammo... e subito la voce del nostro ospite ci accolse...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Ben arrivati, miei signori.” Accogliendoli con un inchino il vecchio guardiano del Belvedere. “Prego, lord Andros… a capotavola voi…” fissando Guisgard “… lady Chymela, come sempre alla destra di vostro marito…” indicando poi a Talia dove sedersi.
Per qualche istante mi mancò l’aria... Chymela... mi aveva chiamata Chymela...
Un improvviso ed irrefrenabile brivido mi percorse la schiena e la mia mano si serrò involontariamente, stringendo quella di Guisgard con tutta la forza di cui disponeva...
Chymela... ed Andros...
Ripercorsi rapidamente le visione di poco prima... soffermandomi sull’uomo che aveva detto di chiamarsi Cristiano... aveva un volto familiare quell’uomo... un volto decisamente familiare...
Qualche breve attimo di tensione...
poi la confusione e la preoccupazione che avvertii provenire da Guisgard a quella mia inattesa reazione mi riscosse.
Avvertivo lo sguardo del nostro ospite su di noi.
Mi sforzai dunque di sorridere...
“Ti prego, caro...” dissi, tendendo la mano a Guisgard in un gesto che speravo risultasse sereno “Vuoi aiutarmi?”
Lo sentii scostare una sedia proprio vicino a me e avvicinarmela appena...
“Non preoccuparti...” sussurrai allora al suo orecchio, sedendomi “Va tutto bene! Solo... sai quella storia che volevo raccontarti più tardi? Beh... probabilmente sarà persino più interessante del previsto!”
Sorrisi... e tornai a fronteggiare la sala, ed il nostro curioso ospite... percepivo qualcosa di strano aleggiare in quella sala, qualcosa di insolito, un’insolita energia...
“Quante prelibatezze...” iniziai allora a dire in tono gentile, rammentando quel vago profumo che avevo avvertito poco prima “Dovete proprio perdonarmi, perché non rammentavo che voi foste anche un sì abile cuoco! Deve essere proprio tanto tempo che manchiamo da qui... siate gentile, vi prego, e rinfrescatemi la memoria... da quanto tempo non vi facciamo visita?”
Avevo posto quella domanda quasi con noncuranza... ma con trepidazione attendevo la risposta.
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 21-03-2012, 11.14.44   #1179
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
sceglierò la rete piombata dissi credo che ce la farò essendo lui un energumeno e più grosso aspettai che il demone si avvicinasse lo guardavo dritto in faccia mi sentivo di poterlo battere e sperando che chi da lassù avrebbe vegliato sulla mia anima
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fabrizio
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Vecchio 21-03-2012, 11.30.14   #1180
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Gli occhi che si incontrano....e il silenzio parla ad ogni avvenire...l'incanto della perdita di coscienza, e la mente vede..e il respiro si fa' piu' lento per scendere nel piu' profondo dell'anima......mi trovai a percorrere una lenta processione...ne passavo in mezzo..ascoltando le loro litanie le preghiere arrivavano a me.....come un canto funebre che raggiungeva il culmine del dolore per arrivare al lento scadenzare della rassegnazione.....tre carri e tre bare.....morte e resurrezione.....il numero tre, il numero perfetto dell'uno, il Supremo, il Figlio e lo Spirito Santo.....i Cavalieri si chiudevano a protezione, aria, e di aria erano avvolti.....non e' di questo mondo....e il mondo dei giusti che viene a giudicare i vivi e i morti....serguii la freccia...che avrebbe portato morte e distruzione ma..seguii il fuoco che avrebbe portato la purificazione.............Morire per rinascere....la fenicia riprese vita dalle sue ceneri....poteva essere simbolico..ma una voce mi riporto' alla realta' Sir Guxyo, mi aveva accettata tra le sue fila......e un ragazzo venne a darci la cattiva novella...parte della di Tylesia stava bruciando............." Sir Guxyo......avete fatto la cosa giusta.....e adesso pregate, perche' le forze oscure.....hanno gia' dichiarato guerra...e vi stanno dando prova di una grande forza.......le vostre armi potrebbero non essere adeguate.........e per questo che potrei utilizzare le mie..."......Pregai, al Sommo Reggente della Foresta......e ogni albero prese forza..la loro corteccia divento' forte come un'armatura...e le piante diventarono rete......perche' potessero intralciare il cammino....un solo ordine e il mio esercito sarebbe venuto in difesa.........

Ultima modifica di elisabeth : 21-03-2012 alle ore 13.08.28.
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