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Vecchio 04-11-2013, 17.28.25   #1001
Guisgard
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“Eh, chi può dirlo, milady...” disse Duon a Talia “... forse è un mitomane, magari solo un pazzo... oppure una mente criminale geniale... chi può dirlo...”
“Io credo” intervenne Jacopo “che siamo davanti ad un megalomane. E molto probabilmente ha ben compreso che rubare il quadro per lui è impossibile... per questo si diverte a fare questi assurdi giochetti... pensa forse di innervosirci e confonderci...”
“E se invece” arrivando Simone e salutandoli con un cenno del capo “fosse tutto un piano? Intendo dire... e se lui avesse architettato tutto per portarci qui, lasciando la chiesa incustodita?”
“La chiesa non è incustodita.” Fissandolo Jacopo. “Proprio perchè sapendo di stasera ho deciso di far arrivare là un altro battaglione di soldati. Ma non davanti a Santa Felicita. No... ma nelle uniche due direzioni di una possibile fuga... la strada e il ponte.”
“Eccellente.” Annuì Simone.
“Signori...” mormorò Duon “... ho letto di Mirabole e delle sue, diciamo, imprese... quando lascia un biglietto, vuol dire che lo seguirà alla lettera... stasera, dunque, verrà qui... ammesso che non sia già arrivato...”
“Vedo è giunto anche quel curioso individuo...” voltandosi Jacopo verso Altafonte “... non ho ancora ben capito il motivo del suo arrivo a Sygma...”
“Pare sia per trovare moglie.” Ridendo Simone.
“E sembra l'abbia già individuata.” Fece Duon, indicando la dama che era con lui.
“Quella dama” osservandola Jacopo “era alla festa del banchiere Accio... era con un altro accompagnatore... ora invece è giunta col cavaliere... anche lei credo sia straniera...”
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Vecchio 04-11-2013, 17.41.22   #1002
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Clio aprì così quel bigliettino, che sebbene bagnato l'inchiostro con cui era stato scritto appariva ancora perfettamente leggibile:

“Visto che mi state cercando, sarebbe scortese da parte mia sfuggirvi ancora.
E sebbene un ladro, non sono così sgarbato da deludere una donna.

Mi ritroverò a Mezzanotte nella Saletta degli Arazzi

Mirabole”

Il biglietto si concludeva con l'immagine di un papavero blu.
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Vecchio 04-11-2013, 17.52.37   #1003
Talia
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Seguii in silenzio le parole di Jacopo, Simone e Duon su Mirabole... ma la mia mente lavorava diversamente dalla loro...
Mirabole...
ripensai a quella sensazione provata a Palazzo Lorena... quelle sue parole... parole gettare lì, quasi per caso... parole che erano state poi sopraffatte dai gesti, dai sospiri... per poi tornare a far breccia nella mia mente più tardi... quelle parole così strane...
Mirabole...
Lentamente, quasi per caso, mi voltai e tornai a gettare un'occhiata sui nuovi arrivati...
la dama era molto bella... rammentavo di averla vista alla festa degli Accio, sebbene fossi certa che non fosse di Sygma...
il cavaliere era sorridente, ma il suo sguardo era lontano... indecifrabile, come sua abitudine...
Lo scrutai per lunghi minuti, quasi di nascosto...
lo scrutai con mille e più sensazione che si agitavano nel mio cuore...
Poi, quasi controvoglia, tornai di scatto a guardare mio marito e gli altri...
"Jacopo..." dissi, con un tono che ostentava una certa leziosa noia "Signori... vogliate scusarmi, ma questi discorsi sulla caccia, sulle prede e i cacciatori, non mi attraggono affatto. Vi lascio dunque soli..." sorrisi a tutte e tre, poi mi rivolsi a mio marito "Con il tuo permesso, Jacopo..."
Gli sorrisi appena...
poi, senza aggiungere altro, scesi le poche scale e mi addentrai tra la folla di invitati... lontana dall'ingresso, da Jacopo, dall'uomo noto come Cavaliere di Altafonte...
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Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 04-11-2013, 18.00.59   #1004
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“Oh, milady cara...” disse Silvia ad Altea “... così però denigrate la vena artistica del nostro cavaliere... io invece trovo che una sua composizione ora desterebbe la festa dal suo torpore... siete d'accordo, milord?” Rivolgendosi ad Altafonte.
“In verità” fece lui con sufficienza “comincio a credere che dovrei farmi pagare... dopotutto lo sto rendendo celebre, quel lestofante...”
Accio e Silvia risero a quell'affermazione di Altafonte.
Lui allora si accorse che Altea stava stringendogli il braccio.
Prese allora due calici portati su un vassoio da un servitore e ne offrì una alla donna.
“Prendete, milady...” sorridendo al Altea “... questo vi farà rilassare e vi permetterà di godervi al meglio questa festa...”
Poi si guardò incontro, fino a riconoscere tra gli invitati Jacopo e Simone.
Il suo sguardo allora si posò, per un momento, con la donna che era insieme ai due.
Era Talia.
Poi d'un tratto cominciarono le danze.
"Milord..." avvicinandosi Silvia ad Altafonte "... rammentate? Mi dovete un ballo... l'avete forse scordato?"
"Milady, se ho scordato qualcosa è stato solo a causa dei vostri occhi d'ebano..." con un leggero inchino il cavaliere... ed è estremamente piacevole essere vostro debitore..."
E iniziarono a ballare.
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Vecchio 04-11-2013, 18.15.06   #1005
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Talia si allontanò così da loro e da quei discorsi.
Le danze si erano appena aperte e subito intorno a lei cominciò un armonioso e vorticoso giro di coppie che ballavano al suono di quella dolce e sognante musica.
E per questo, quasi involontariamente, la ragazza si spostò verso le grandi vetrate della sala, restando a fissare quelle danze.
Poi la musica cessò e riprese dopo un alcuni istanti con un nuovo ballo.
“Milady...” disse un giovane avvicinandosi a Talia “... permettete questo ballo?”
“Perdonate, messere...” all'improvviso qualcuno alle spalle di Talia “... ma vedete, sono in debito con questa dama... e se non riuscissi sdebitarmi con la danza a causa vostra, amico mio, temo sarei costretto a chiedervi soddisfazione...” con un sorriso sarcastico Altafonte.
Il giovane rise, sebbene incuriosito dal suo modo di fare.
“Allora, milady?” Altafonte fissando Talia. “Cosa decidete? Mi concedete questo ballo o devo incrociare le armi con questo giovane sventurato?” Sfiorandole la mano con le labbra.
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Vecchio 04-11-2013, 18.18.24   #1006
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Presi il calice datomi dal cavaliere e mi inumidii appena le labbra, mi voltai e vidi il Cavaliere, come sempre..a fare il galante con le altre donne e aprire il primo ballo con ella.
Riposi il calice nel vassoio e uscii sul terrazzo e mi sedetti sulla panchina, mi sentivo tremendamente fuoriluogo..era stata una pessima idea quella di venire, lo immaginavo e rimasi li a rimirar le stelle.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 04-11-2013, 18.48.17   #1007
Clio
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Rabbrividii. Era davvero lui?
Voleva incontrarmi? Perché rischiare tanto? Potevo correre a raccontarlo al viceprocuratore, anzi.. Dovevo andare subito a dirglielo.
In un breve momento, voltai lo sguardo verso Missani, impegnato a conversare col capitano.
Nello stesso istante, infilai il biglietto in una piccola tasca, nascondendolo alla vista.
Razionalmente pensai che, se si fosse sentito minacciato, Mirabole avrebbe rinunciato all'incontro.
Ma la verità era che non mi fidavo di Missari, anche se mi stava ricattando.
Anzi, soprattutto perché mi stava ricattando.
Mi chiesi se Mirabole sapesse chi fossi in realtà, ma lo esclusi immediatamente.
Un papavero blu.. Cosa poteva significare? Nell'antichità il papavero era legato a molte cose, il papavero da oppio, in particolare... Ma il papavero blu? Non lo sapevo.
Maledissi la mia ignoranza.
Alzai per un momento lo sguardo verso Roberto.
Avrei dovuto dirglielo, avrei dovuto per lo meno parlare con Duon.
Ma era me che voleva vedere, e io non volevo mettere il mio amico in una posizione compromettente con Missani.
Se si fosse rivelata una pazzia, un'imprudenza, allora la colpa sarebbe stata mia soltanto.
Non potevo perdere quest'occasione.
A quel punto, però, con il biglietto in tasca e mille domande nella mente, le priorità sembravano diverse.
Certo, Mirabole era un ladro e non un assassino, ma era comunque pericoloso.
Sorrisi, inseguendo un pensiero fugace.
"Duon è impegnato.." Sussurrai dolcemente, avvicinandomi di un passo a Roberto per prendere il bicchiere vuoto dalle sue mani e posarlo su un vassoio.
"Mirabole può essere ovunque.." Continuai, fissandolo negli occhi.
Alzai la mano destra perché la prendesse "..senti questa musica?" Esitai "..balla con me..." Sussurrai, in un tono che non avevo mai osato usare.
Era una pazzia, lo sapevo bene, non potevo tenere nascosto il biglietto.
Ma ormai avevo deciso.
E se dovevo aspettare la mezzanotte, allora l'avrei fatto nel modo migliore possibile. L'unica gioia che mi fosse concessa in quel momento.
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Vecchio 04-11-2013, 18.49.20   #1008
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Mi voltai, stupita al suono di quella voce, e lo vidi...
se ne stava davanti a me, con quel suo sorriso sarcastico che celava l'impenetrabile espressione degli occhi chiari...
lo fissai per un istante chinarsi e sfiorarmi la mano.
Non risposi subito... ed, anzi, mi sentii avvampare...
il giovane accanto a me rise, divertito forse dai modi lievemente esasperati del Cavaliere, ma io non gli badai...
fissavo lui...
lo fissavo, stupita...
era stato davvero così folle da chiedermi di ballare?
Esitai... ma solo per un attimo...
poi, a mia volta, sorrisi lievemente...
"Oh, beh... Cavaliere..." dissi, dissimulando la mia agitazione in un piccolo inchino "Non posso certo permettere che questo duello abbia luogo per causa mia... Con piacere, dunque..."
Chinando lo sguardo, dunque, lasciai che la sua mano mi conducesse verso il centro della sala... lo sentivo accanto a me, vicino...
e solo quando la musica si fece più viva e noi iniziammo a volteggiare al ritmo di essa, io tornai ad alzare gli occhi ed incrociai i suoi...
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Vecchio 04-11-2013, 20.20.41   #1009
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La musica si diffondeva, leggera e delicata, nella sala fatta di marmo e stoffe trapuntate alle pareti.
Quelle dolci note, dall'eco ora raffinato, ora melodioso, parevano dissolversi tra i cristalli luminosi, le finissime porcellane, i preziosi intarsi del mobilio ricco e sfarzoso.
Centinaia e centinaia di candele ardevano nella sala, riversando ovunque bagliori e screziature che rendevano quell'atmosfera simile a quelle delle favole.
Altafonte e Talia danzavano così, tra decine di coppie, al passo leggero dettato dalla morbida melodia dei violini, dei clavicembali, delle arpe.
Gli occhi azzurri del cavaliere erano in quelli ambrati di lei.
La sua mano stringeva quella della ragazza, mentre con l'altra, delicatamente adagiata sul suo fianco, la guidava con sicurezza in quel ballo senza tempo.
“Dovevo sdebitarmi con voi...” disse il cavaliere alla dama “... l'altro giorno, a casa mia... si, dovrei farmi perdonare... vi ho messo a disagio, in imbarazzo... potrei giustificarmi dicendo di essere stato del tutto soggiogato dalle vostre grazie, milady... ma temo che per una dama dell'alta società come voi ciò sia troppo poco per congedarmi da ogni responsabilità...” sorrise appena “... chissà, magari ne avrete parlato con vostro marito... o forse no... dopotutto il capitano, si dice, sia un abilissimo spadaccino... mi avrebbe già sfidato immagino... ma non posso biasimarlo... io non vi dividerei con nessun altro...” guardò dai vetri il sottostante giardino illuminato “... il giardino di Borgolo... un luogo incantevole mi è stato detto... soprattutto di notte... nelle zone meno illuminate le stelle sono visibili in modo straordinariamente chiaro...” strinse allora la sua mano sul fianco di Talia, per poi salire leggermente sulla sua schiena “... dopo sarò lì, in quel giardino...”

La musica cessò in quel momento ed il ballo terminò.
“Signori e signore...” fu annunciato da un cortigiano “... Sua Maestà!”
E tutti si voltarono a fissare il re che faceva il suo ingresso nella sala.
Ad un tratto qualcuno si avvicinò ad Altafonte e a Talia.
“Talia...” fissandola Jacopo “... dov'eri?” Guardò poi Altafonte. “Cavaliere.”
“Capitano.” Con un cenno del capo questi.
I due restarono a fissarsi per alcuni istanti, poi il capitano spostò i suoi occhi su Talia.
“Vieni, Sua Maestà attende...” e prendendola per mano la portò via.
Mentre Altafonte svanì come un'ombra tra gli invitati.
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Vecchio 04-11-2013, 20.27.34   #1010
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Il militare ascoltò Elisabeth, ma appariva sempre deciso a far rispettare gli ordini ricevuti.
“Milady ha ragione...” disse Velv “... abbiamo fatto un lungo viaggio per vedere quel quadro... inoltre è vero... nessuno può impedire ad altri l'ingresso in una chiesa...”
“Mi spiace...” fece il soldato “... sono gli ordini.”
“Allora fateci parlare col vostro comandante.”
“Impossibile, messere.”
“Perchè mai?” Chiese Velv.
“Perchè il capitano non è qui.” Spiegò la guardia. “E' ospite ad una festa che si tiene al Palazzo Reale. E fino a domani non verrà.”
“Fatemi capire...” fissandolo Velv “... tenete piantonata una chiesa e il vostro comandante fino a domani non si farà vedere? Immagino dunque abbia molta fiducia nei suoi uomini.”
“Sono gli ordini, messere.” Mormorò il militare. “Io faccio solo il mio dovere.” E si allontanò, tornando presso l'ingresso della chiesa.
“Se io volessi rubare quel quadro” a bassa voce Velv ad Elisabeth “lo farei ora... pare infatti che il comandante delle guardie non tema alcun furto stanotte...”
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