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#321 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 12-11-2008
Residenza: catania
Messaggi: 3,453
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Mi alzai dalla sedia e cominciai a camminare nervosamente avanti e indietro...." voi siete i bravi e lui il cattivo......ma anche voi..mi state minacciando....e se siete i buoni, non dovreste......si conosco il suo volto, e Ingrid e' la persona che amo di piu' ...darei la vita per lei.....vi daro' una mano..ma se le torcercerete un capello, maledirete di avermi conosciuta...."....
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#322 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 20-09-2012
Messaggi: 268
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Ero intenta a passeggiare quando, d'un tratto, udii un rumore uscire dalle tenebre...
Mi guardai intorno, pronta a difendermi da un eventuale aggressore, quando la scimmietta Gon mi saltò tra le braccia. "Piccola furfantella, mi hai fatto prendere un colpo! Oh non posso arrabbiarti con te..sei così carina!", le dissi carezzandole la testa. "Ma non sarai per caso scappata dal tuo giovane padrone...forse è il caso di andarlo a cercare, che ne pensi Gon?"
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#323 |
Disattivato
Registrazione: 16-09-2012
Residenza: Mediolanvm
Messaggi: 8,176
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Il mio sorriso si allargò sempre di più nel sentire le parole di Dydas.
"Sei davvero in gamba, spero che tutto vada secondo i tuoi piani... Sai che non possiamo permetterci di fallire!" Fuggire da quel luogo infernale, uccidere quel verme del Gufo Nero, tornare da Guerenaiz in tempo per evitare che lui si sporchi le mani... Deve funzionare, è la mia unica speranza... La mia mente era già proiettata sulla fuga, quasi che uccidere il più temuto pirata delle Flegee sarebbe stata una passeggiata. Ma la determinazione negli occhi di Dydas mi rendeva forte e audace. "Ce la faremo" le dissi mentre si chinava a prendere il vassoio col cibo. Lei sorrise. Ma quando uscì dalla porta, lasciandomi sola, mi chiesi se stessi parlando a lei oppure a me stessa. Aspettai il tempo necessario, incapace di stare ferma, dopodiché presi la fialetta dal cuscino e la infilai nella manica della camicia. Mi avvicinai alla porta e bussai, attendendo inquieta che una guardia venisse ad aprirmi. La porta di spalancò, e l'uomo che poco prima si era introdotto nella mia stanza mi si parò davanti. "Devo vedere il capitano, adesso... Ritengo.. Che abbia atteso abbastanza" con uno sguardo languido trapassai i suoi occhi di ghiaccio " e, vi prego, non posso presentarmi a mani vuote, datemi una bottiglia di rum, dirò al capitano che è il vostro dono.. Per godersi al meglio questa bella serata.." Sussurrai strizzando un occhio. |
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#324 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
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“Bene.” Disse Brizzon ad Elisabeth. “Non abbiate timore, noi non siamo degli assassini. Aiutateci a catturare quel dannato e riavrete indietro la vostra governante sana e salva.”
“Da voi” fece Yllio “vogliamo solo ci che aiutiate a riconoscerlo. Penseremo noi al resto. Ora vi farò qualche domanda... come era vestito Storm quando vi siete persi di vista? In quale punto della città vi siete separati? Per caso vi ha rivelato informazioni circa i suoi prossimi spostamenti?” “E cosa importante...” intervenne Brizzon “... per caso era ferito?”
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#325 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Madame Truasson fissò con attenzione Altea e subito prese appunti circa le caratteristiche che doveva avere l'abito.
Raggiunse poi il retro della sartoria e ritornò poco dopo con alcuni abiti, tutti di pregevole fattura e con richiami alle ultime mode diffuse nelle varie corti europee. Fece così provare più abiti alla ragazza, tutti capaci di mettere in risalto l'aspetto della giovane. Prima un abito di raso sul verde mare, sottile, di delicata fattura e molto attillato in più punti, così da mostrare la sua bella figura. Poi toccò ad un abito sul giallino, con più sete intrecciate tra loro, che conferiva alla ragazza una freschezza ed una vivacità notevoli. Infine madame Truasson fece indossare ad Altea un meraviglioso abito di broccato, dagli splendidi riflessi di un arancione vivo, con richiami di seta ambrata ed una mantella che donava candore al suo portamento. Quest'ultimo vestito metteva in risalto il particolare ed aristocratico colorito della ragazza, conferendo ai suoi occhi una vivissima luminosità. E i lunghi capelli dorati, pettinati ed accomodati con un diadema intarsiato di pietre ad alveolo, sembravano pendere con meravigliosa eleganza sulle delicate spalle della giovane. “Bene...” disse madame Truasson “... qualcuno di questi abiti soddisfa il vostro gusto, milady?” ![]()
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#326 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La piccola Gon si accoccolò fra le braccia di Cheyenne, intrecciando la sua lunga coda attorno al polso della ragazza.
Con le manine giocava tra i capelli di lei e faceva strani versetti con la bocca, come se avesse fame. Intanto, la misteriosa figura che aveva mandato la scimmietta da Cheyenne osservò tutta la scena restando ben nascosta nell'oscurità della sera, per poi svanire come uno spettro nelle tenebre tutt'intorno. Intanto un rintocco della chiesa del borgo fece comprendere alla ragazza che l'ora era ormai tarda. L'indomani, infatti, si approssimava e con esso anche l'ora della partenza da Las Baias. Infatti, alle prime luci dell'alba era stata fissata da Fhael la partenza per il loro viaggio.
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#327 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il pirata lanciò uno sguardo a Clio, scrutandola poi da capo a piedi.
Subito nei suoi occhi si accese una viva fiamma, fatta di bramosia e lussuria. “Già...” disse con uno strano sorriso, mentre la sua lingua batteva lasciva contro le labbra inumidite ed arse dal Sole di quel mare “... voi donne... alla fin fine siete tutte uguali... del resto non siete diverse da noi uomini ed a tutti piacciono le stesse cose...” fece allora un cenno con il capo, come a farsi seguire ed accompagnò la giovane davanti alla porta della stanza in cui Giuff si era chiuso. Prese una bottiglia di Rum e la diede a Clio. “Capitano, sono io...” dopo aver bussato alla porta. “Che il diavolo ti porti!” Urlò dall'interno Giuff. “Cosa vuoi? Vattene, non voglio essere seccato!” “Capitano...” disse il pirata “... c'è qui una sorpresa per voi...” “Che sorpresa?” “Dovreste vederla voi stesso...” “Entra, cane!” Il pirata entrò e poi spinse dentro Clio. Giuff era a letto con Dydas. “Capitano, la ragazza pare si senta sola...” ridendo il pirata e facendo versi osceni con la bocca. “Vattene, bastardo.” Ordinò Giuff ed il pirata uscì. “Vieni pure avanti, ragazza...” rivolgendosi a Clio “... e vattene anche tu, cagna!” Prendendo poi a schiaffi Dydas. La donna lanciò un rapido sguardo d'intesa a Clio ed uscì dalla stanza. “Vieni pure avanti, bellezza...” disse Giuff alla ragazza “... vedrai, qui non ti sentirai più sola...”
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#328 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Sumond scese e fissò Cavaliere25 e gli altri marinai.
“Spero che la punizione sia da monito per tutti.” Disse il capitano all'equipaggio. “Questo viaggio sarà lungo ed esigo da tutti obbedienza ed efficienza. Voglio vedervi tremare davanti alla giacca di un Guardiamarina, anche se è solo stesa ad asciugare al Sole. Razza di pusillanimi e ubriaconi. Siete feccia e come tale vi tratterò. Il codice di guerra mi da il diritto di frustarvi a sangue, se necessario. Non dimenticatelo.” “Signore...” avvicinandosi Guisgard “... non siamo in tempo di guerra e con queste punizioni non so cosa troveremo di questi marinai alla fine del viaggio...” “Dite che non siamo in guerra, signor Guisgard?” Fissandolo Sumond. “Invece io lo sono. Sono in guerra contro venti impetuosi, mari burrascosi e ufficiali incompetenti. E vi consiglio di stare dalla mia parte, altrimenti questo viaggio si rivelerà ancora più lungo e difficile per voi. Intesi?” “Conosco il mio dovere, signore.” “Davvero?” Fece Sumond. “Beh, io non ne sono certo. Conosco quelli come voi... gentiluomini imbevuti di loro stessi e animati dal disprezzo verso chi non è loro pari, verso chi non possiede una nascita blasonata. Vero, signor Guisgard? Siete colmo di disprezzo, per questo tentate di ostacolarmi nel mio comando.” “Signore...” fissandolo Guisgard “... vi assicuro che nello svolgere il mio dovere non risento minimamente dell'opinione personale che ho di voi...” “Allora smettete di contraddirmi, signor Guisgard.” Disse il capitano. “Qui il sangue blu non conta. Contano i gradi e l'autorità. Rammentate... siete un ufficiale, quindi condannate e punite l'inefficienza a bordo.” “Si...” annuì il tenente “... sono un ufficiale, non un giudice o un boia... non è compito mio giudicare o condannare questi uomini...” “Ufficiale, giudice, boia...” con disprezzo Sumond “... per me non siete nessuno dei tre... e quanto all'essere un gentiluomo, allora vorrei sapere perchè un presunto tale prende le difese di questi lavativi...” indicando i marinai. “Invece di prendere le difese di un altro presunto gentiluomo, vero?” “Rivelo l'insolenza, signor Guisgard...” con un ghigno Sumond “... volete aggiungere altro?” “Si...” annuendo Guisgard “... vorrei aggiungere dell'altro, che poi io stesso, comunque, riferirò all'ammiragliato... ebbene, durante il mio servizio su altre navi non ho mai visto infliggere atrocità con tanta veemenza all'equipaggio, col solo scopo di fiaccarne lo spirito ed imporre con la violenza un cieco terrore in esso... tutto ciò è disgustoso...” “Andatevi a disgustare nella vostra cabina, signor Guisgard.” Ordinò il capitano. “E restateci fino a domani.” Ed andò via. Guisgard scosse il capo ed ingoiando la rabbia raggiunse poi la sua cabina. Rimasti soli i marinai, cominciarono a parlare fra loro. “Cavaliere25 ha ragione...” disse Emas “... è stato uno sbaglio imbarcarci su questa nave... ma io non attenderò che quel comandante ci scortichi vivi... no, preferisco tagliarmi da me la gola!” “Non avere fretta...” mormorò Rynos. “E cosa dobbiamo aspettare?” Fissandolo Emas. “Che qualche Angelo del Paradiso scenda in terra e convinca il capitano ad essere più umano? Già mi immagino la scena...” sarcastico Emas “... capitano Sumond, avanti, sii più benevolo con quei figlioli...” scosse il capo “... ah, tu hai la testa piena di utopie!” “Si...” annuì Rynos “... mi aspetto qualcosa del genere... un aiuto dal Cielo che ci liberi da tutto questo...” “E chi dovrebbe liberarci del capitano?” Chiese Fidan. “L'equipaggio forse?” “Non pensavo all'equipaggio...” mormorò Rynos. “E a chi allora?” Fissandolo Fidan. “Guisgard...” rispose Rynos “... il signor Guisgard... lui lo farà...” “Ah, sei completamente matto!” Esclamò Emas. “Fino ad ora ha obbedito ciecamente agli ordini del comandante!” “E' ovvio...” fece Rynos “... è un ufficiale del re e fa il suo dovere... ma anche lui non sopporta più le angherie del signor Sumond... si, si legge dalla faccia la sua rabbia... ed io farò di tutto perchè lo affronti come ha fatto poco fa e si ribelli...” E mentre a bordo divampavano quelle contrastanti aspettative, la Santa Rita continuava il suo viaggio ignara del proprio destino e di quello dei suoi uomini. ![]()
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#329 |
Cittadino di Camelot
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Udii il rintocco delle campana della chiesa segnare l'ora tarda.
"Mia cara Gon è troppo tardi ormai per andare alla ricerca del tuo padrone...e io non me la sento proprio di lasciarti qui da sola...qualche ubriaco potrebbe rapirti o peggio..." Strinsi Gon tra le mi braccia e con passo deciso mi diressi alla locanda. Non potendo far vedere che portavo un animale all'interno, nascosi la scimmietta nel mio scialle e salii rapidamente le scale.In camera mia chiusi la porta a chiave. Gon intanto, si era data da fare esplorando il nuovo ambiente che le si parava davanti. Stetti un po' sul letto a osservarla giocare ma fui presa dal sonno. Con le ultiem forze riuscii a prendere Gon e a metterla in un angolino che le avevo preparato nel frattempo, poi mi getta sul mio materasso.
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#330 |
Cittadino di Camelot
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Dopo estenuanti prove, mentre il viso di Odette si illuminava diedi il verdetto definitivo "I miei complimenti Madame Truasson, questo ultimo aranciato e rosato e' meraviglioso, indossero' questo dal Governatore. Inoltre, visto mi serviranno, acquisterò pure il giallo e il verde mare. E se mi confezionasse, come già chiesto degli abiti leggeri per questo caldo umido di Las Baias..bianco con tanti merletti,uno color Iris e uno color smeraldo molto più semplici di questi ovviamente. Ah..e il vestito che la mia cara balia ha scelto." Notai le due donne guardarsi entusiasmate.
"Gentilmente portate tutto domani mattina alla locanda Rosa dei Venti e pagherà tutto mio padre, il duca Justin Fletcher, e ci vedremo presto..quando ci sistemeremo, e spero presto, verrete voi da me Madame Truasson ". Uscite dalla sartoria sospirai.. questa terribile incombenza era stata fatta, detestavo tutta quella civetteria ma il mio rango mi imponeva delle regole da seguire. Ci affrettammo in fretta verso la locanda, in verità smaniavo di continuare a leggere il libricino.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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