E' arrivato il mio giorno, festeggiamenti, balli e sogni.
Oggi è un giorno speciale per Camelot, e ho ballato nelle varie dimore di alcuni nobili di Camelot.
Certo, tutto attorno era ovattato, è scesa la neve, come il giorno in cui sono nata. Una neve fredda in un certo senso, mi sembrava perfino strano udire Camelot silenziosa. Ma ormai da molto sono abituata al silenzio. Molto tempo fa passeggiando in questo Giardino udivo le risate, le chiacchiere allegre, era pieno di cortigiani a servizio di Sua Maestà. Camelot, che mi hai accolta 9 anni fa, come sei cambiata in cosi poco tempo ma nel mio cuore ho sempre i valori della Vera Corte di Re Artù.
E dono questa torta, a coloro che come me hanno sognato sempre di un Re Orso, di una donna bionda o mora (chi lo sa) e del suo Cavaliere, di una Tavola Tonda su cui ora poggio questa torta per tutti, a simbolo del vero significato di quella Tavola speciale che pochi conoscono, o a cui poco interessa.
Ma qualcosa sveglia i miei sensi assopiti, un frizzo, un fremito: una lettera in mano, una missiva.
Or indosso questo mantello e andrò sotto quella quercia innevata, alzo la lunga gonna minuziosamente mentre gli stivaletti affondano nella neve.
Pongo il volto all' insù e fiocchi di neve volteggiano sul mio volto.
La mia mano rimane poggiata su questo tronco robusto e solido, come colui che sa darmi sempre la giusta sicurezza quando arrivo a Camelot, fa turbinare il mio animo ed essere come quei fiocchi di neve che copiosi scendono..odo rumore di zoccoli, il nitrito di un cavallo, come una statua di ghiaccio mi trasformo finchè il suo calore mi scioglierà, tenendo salda la missiva in mano.