Chiusa in quella lussuosa stanza, mio unico rifugio dal mondo, mi sentivo un po' meno oppressa dalle responsabilità del regno.
Lì potevo rilassarmi e chiudere fuori il mondo intero, restando sola con il mio fardello più grande, quello che nessuno poteva portare o capire.
Il tempo scorreva lento e leggero, tra carte e disegni, appunti e libroni impolverati.
Trovai poi qualcosa di interessante.
Annotai così alcune parole su un foglio di carta che avevo li.
La mia mente continuava a riflettere su quelle parole che risuonavano nella mia mente.
Il colore era racchiuso forse tra quei versi, che avevo letto più volte, facendo ipotesi, schemi.
|