“Salute a voi, ministro.” Disse la regina.
“I miei omaggi, maestà.” Con un inchino Berengario. “I miei rispetti, milady.” Rivolgendosi poi ad Elisabeth.
“Discutevamo con lady Elisabeth” fece la regina “del nostro misterioso ospite.”
“Messer Goz?” Domandò il ministro.
“Si, lui.” Annuì la regina. “Lady Elisabeth afferma che egli dice il vero.”
“Si, l’avevo sospettato.” Fissandola Berengario. “I folli non mentono mai. E’ l’unica virtù della pazzia.”
“Quindi sono veri anche i cigni di cui parla sempre?”
“Non ho motivo per dubitarne.”
“E cosa possono avere di così speciale quei cigni?”
“Nulla, maestà.” Rispose il ministro. “Per un pazzo cose insignificanti, o anche solo comuni, posso emanare grande interesse e fascino. Anzi, per la sua serenità, io proporrei di condurre presso di lui due comuni cigni, in tutto simili a quelli che ha descritto… sono certo che crederà di rivedere i suoi e la sua tristezza svanirà. Ovvio che questo non gli ridonerà la ragione, purtroppo.”
“Voi cosa ne pensate, milady?” Chiese la regina ad Elisabeth.
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