Seguire l'uomo scortato dai suoi uomini e da quella donna guerriera era stato facile, ma entrare nel palazzo si stava rivelando un'impresa superiore alle mie forze. Una volta passato il blocco all'ingresso, mi trovai a nascondermi dietro un arazzo, mentre il chierico scompariva dietro una pesante porta che, quasi sicuramente, conduceva alla sala di ricevimento del Lord.
Una cosa mi pareva certa: tanta fretta e tali misure di sicurezza dovevano ben valere le informazioni che si sarebbero scambiati quegli uomini durante il colloquio.
Osservai il manipolo in attesa... pareva compatto e determinato. Solo la donna malcelava una sorta di fastidio, accarezzando la spada come se si fosse trattato del dorso liscio di un gatto.
Sentii le forze improvvisamente avere un nuovo tracollo e rimpiansi la fretta e maledii quella sciocca emotività che mi aveva fatto agire di impulso. Seguire un chierico, la sua scorta e infilarmi dietro un arazzo? Dannazione, un po' di buonsenso... avrei dovuto semplicemente seguire l'uomo più tardi fino ai suoi alloggi e... Il pensiero si interruppe a metà... qualcuno si stava avvicinando al mio nascondiglio. Rumore di passi. Trattenni il respiro.
Una voce femminile esordì:
Citazione:
"Signori, ho visto i segni di una grande inquietudine impressi sul volto di Padre Ravus, e non è più segreto per nessuno qui a Camelot che gravi eventi stiano accadendo... ditemi, vi prego, per la cortesia che vi usato prima... cosa sta succedendo? E perchè siete venuti fin qui con tanta argenza?"
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Ottima domanda, almeno avrei scoperto se stavo seguendo le persone giuste... Mi strinsi sempre di più contro il muro, respirando sommessamente l'aria viziata.