Discussione: tradimento a camelot
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Vecchio 06-06-2011, 16.54.43   #22
Lara
Cittadino di Camelot
 
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Lara è sulla buona strada
Non mi aveva mai picchiata e soprattutto non mi aveva mai rimproverato i miei numerosi amanti. Sapeva che per ciascuno di essi provavo una porzione (anche se piccola) di amore. Pensierosa mi avvicinai alla finestra e la aprii. In mezzo al cortile del palazzo si ergeva una figura. Incurante della pioggia che si rovesciava sul suo mantello ...... guardava con odio verso la mia stanza. richiusi la finestra e cercai di calmare il battito del mio cuore. Non avevo mai visto la morte così vicina. Lo conoscevo bene e avrebbe dato la sua vita pur di uccidere colei che l’aveva tradito. Aprii una credenza ed estrassi un bicchiere e una bottiglia di sidro. Il primo bicchiere mi scivolò in gola sciogliendo il nodo che si era creato e i successivi andarono a fargli compagnia in poco tempo. è vero. L’alcool lo reggevo malissimo ma mi aiutava a pensare con un po’ più di cervello. Un po’ frastornata mi sedetti su una poltrona e chiusi gli occhi. Niente. Neanche così riuscivo a trovare una situazione. Ritornai alla credenza e tirai fuori un fiasco di rum. In breve bevvi anche quella. Aprii un cassetto ed estrassi una boccetta di inchiostro, un foglio e una penna. Non so perché lo feci. All’età di diciott’anni scrissi il mio primo testamento. Ne avrei scritti molti in futuro, ma quello fu il primo. Misi via la penna e nascosi il prezioso foglio di carta sotto il materasso. Improvvisamente venni colta da una grande stanchezza e crollai sul letto.
la mattina dopo mi svegliai con un forte mal di testa e la gola pulsante di dolore. Uscii dal letto verso mezzodì, mi feci vestire e raggiunsi la casa di lady aura. Per fortuna i sintomi della sbronza della sera prima erano poco evidenti perché lady Aura detestava quando mi ubriacavo. Bussai alla porta e per poco non svenni quando alla porta venne ad aprirmi Gray.
-lady Lara! Che piacere rivedervi! Ero giusto venuto da lady aura per sapere dove eravate.-
-ero a palazzo. Come sempre.-
-strano, ho chiesto a vostro fratello e mi ha detto che eravate uscita.-
-in realtà sono rimasta a letto fino a poco fa.- in quel momento sbucò dal giro scale lady aura
-Lara! Dove ti eri ficcata?-
-a letto... ieri sera ho fatto le ore piccole.-
-un giorno dovrò venire a sequestrarti tutto l’alcool che hai in camera-
-possiamo tralasciare?-
-comunque ho chiesto in giro e nessuno sapeva dov’eri. Neanche la tua serva.-
-ma se è venuta ad aprirmi le tende!- questa faccenda cominciava a preoccuparmi.
-ci sono novità?- chiese lady Aura
-ieri sera c’era sir Tripoi in piazzale.-
-sei sicura che non sia stata una visione? Che il troppo bere...- la interruppi senza contegno
-assolutamente no! Ho cominciato dopo!-
-mi sembra un po’ strano che venga a palazzo.-
-beh. Adesso devo andare. Mi aspetta una lunga giornata. Buona giornata.- feci un cenno con la mano a sir Gray e uscii. In breve tempo raggiunsi il palazzo. in un attimo trovai la persona che stavo cercando.
-Lara! Erano secoli che non ti facevi vedere!- sir Lionel si stava allenando contro un fantoccio. Come sempre.
-Ciao. Come stai?- si Lionel era stato uno dei miei primi amanti ma poi aveva per diventare per me una specie di padre adottivo. Infatti avevamo una quindicina di anni di differenza.
-bene, tu? Ho sentito girare voci... racconti tremendi su di te. Guardami negli occhi e dimmi. È vero?-
-no. Assolutamente no.- tirò un sospiro di sollievo.
-ero preoccupato per te piccola, non mi piace che girino certi pettegolezzi sul tuo conto.- rinfoderò la spada e si sedette su un masso.
-Cosa hai sentito? Sono secoli che non ascolto cosa dicono le dame di corte.-
-Beh, che sei un’eretica, una donna dai facili costumi, che pratichi magie strane, che fai incantesimi sui cavalieri per farli innamorare di te e cose così.- per poco non scoppiai a ridere
-Non ce n’è neanche uno di vero. Come sai non possiedo alcun potere magico. Eretica è una parola grossa, diciamo che mi limito a non andare a messa.-
-Sai che ho smesso anch’io di andarci? Quel vescovo ha qualcosa di strano. Non mi fido di lui.- guardai sir Lionel. I suoi occhi chiarissimi, quasi bianchi, per colpa di un’esplosione magica che lo aveva colpito quando era piccolo, mi confermarono il fatto che era sincero.
-E con tuo fratello? Sir Percival?-
-Tralasciamo. Va bene?-
-Lara! Cos’è successo?-
-abbiamo litigato, un’altra volta. E ieri sera mi ha tirato uno schiaffo.-
-mi dispiace. Male?- sorrisi
-ho sopportato di peggio. Secondo te ci può essere un collegamento tra sir Tripoi e il nuovo vescovo?-
-non saprei. Non credo. Vedi di non ficcarti nei pasticci va bene?-
-farò il possibile. Grazie Leon, è stato bello poter parlare con te dopo tutto questo tempo.-
-Si. È piaciuto anche a me.- mi fece una carezza sulla guancia poi si alzò e si allontanò lasciandomi sola in mezzo al campo di addestramento dei cavalieri. Fu come un lampo. Un’idea si accese nella mia testa. Mi alzai e corsi via. Mentre correvo ricominciò a piovere. Un tuono rimbombò nell’aria e cominciò a tirare un forte vento. In breve tempo raggiunsi la locanda.
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l'unica cosa a cui non potrai mai ribellarti è il destino...
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