[Nebiper]

Penso...
Pochi hanno avuto la fortuna di vedere da vicino il re dei draghi e quasi tutti sono morti , "è una creatura stretta per la nostra immaginazione" mi disse qualche anno fa un vecchio signore nel lontano sud, in una gelida sera mi ospitò a casa sua e mi offrì un riparatore piatto di zuppa. "Achille è il suo nome, altri lo chiamoano Kunshu, altri ancora Binuddu ed anche Zabat e Stchank sono i suoi nomi, è temuto come un Dio". Disse il vecchio. "Durante una calda giornata d'estate camminavo con il mio mulo sulle dolci colline oltre la foresta e vidi d'improvviso un fulmine di ombra che oscurò per un'istante l'erba sotto i miei piedi ". Disse. "Alzai lo sguardo, la possente e aggraziata figura si avvitò nell'aria come un turbinio, si raccolse e sfrecciò in picchiata io mi raccolsi istintivamente nel mantello per proteggermi e un boato squarciò il silenzio, la terra tremò e si piegò sotto i miei piedi attanagliata in una morsa irresistibile tra gli artigli del drago, il suo sbuffo d'aria mi scaraventò a terra, ero disteso a pochi metri dalla sua enorme testa, i suoi occhi di rosso accesi mi paralizzarono ero incapace di muovermi". Disse. "E' nero come la pece, irto di corna e speroni me è bellissimo, la luce che riflette sulle sue dure squame crea un meraviglioso riflesso argenteo che colora di magia il suo corpo". Disse. "Battè le palpebre per dare nuova linfa vitale al rosso ardore dei suoi rettilei occhi, le sue pupille si strinsero, focalizzò su di me, mi fissava, ringhiò, vidi i suoi terribili denti, il cuore mi balzò in gola, con uno scatto aprì le fauci e strappò da terra il mio mulo ancora stordito, lo mangiò come un bambino mangia una bella mora colta dal cespuglio. Continuò a fissarmi il sangue colorò l'erba, sbuffò dalle narici e con un balzo potente si involò".
Disse. "Rimasi immobile a terra per molto tempo, lo vidi diventare un piccolo puntino all'orizzonte". Disse. "Lo ringraziai" Disse.