Le due infermiere riportarono, a fatica, Gwen nella sua camera e poi nel suo letto.
Lucy le rivolse qualche sorridente battuta, forse pronunciata con una certa indifferenza celata, per poi andare via con l'altra.
Gwen restò così da sola.
Ebbe l'impressione di udire ancora quella palla rimbalzare, forse nel corridoio o magari lanciata contro le pareti della camera adiacente.
Passò un'ora e poi un'altra, fino a quando tornò Lucy, ma stavolta non da sola.
C'era un dottore con lei.
Uno mai visto prima nella clinica.
Era alto, moro e di bell'aspetto.