Non disse nulla, limitandosi a finire la bottiglia e lasciarla cadere con un tonfo sordo sul lungo tappeto del corridoio.
Poi, inaspettatamente, la sua mano si insinuò fra i miei capelli, poi scese sul mio viso, in una carezza.
Arrivate però all'altezza della mia vestaglia, le sue mani persero quella delicatezza, strappando con forza la camicia da notte mentre lui rimaneva a fissarmi.
Rimasi immobile, completamente inerme e impossibilitata ad agire, mentre il respiro si bloccava e i miei occhi lo fissavano, in attesa, in quel silenzio diventato nuovamente assordante.
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