Gwen, alla fine, comprese che quel giovane artista di talento non aveva neanche l'ombra e riprese così a vagare nelle sale colme di visitatori.
Ad un tratto notò un uomo di mezz'età, vestito in modo sportivo, accanto al quale c'era una sorta di manichino di latta, a metà tra uno spaventapasseri cyberpunk ed un cavaliere mediovale finito carbonizzato in qualche mortaio.
"La mia arte" disse l'artista a quelli intorno a lui "tende a distruggere, non a generare. Mi piace scavare nell'intimo equilibrio cartesiano, su cui in bilico perenne corre il Tempo di questo mondo ormai alla frutta. La mia opera si intitola spaventame... rappresenta un insieme di fantasmi e rimpianti che hanno segnato la mia esistenza artistica."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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