L’arcigno aristocratico fissò Gonzaga.
“Avrei voluto godere della tua compagnia a tavola” sbottò col suo solito tono che tendeva a mettere tutti in soggezione “ma sei scappata via in un momento. Vedo che alcuni aspetti del tuo carattere sono rimasti immutati, ragazza mia. Ma questo non credo possa essere rimproverato a lady Saint Pierre… hai sempre avuto l’argento vivo addosso e quello non si perde mai!” La fissò di nuovo, stavolta cercando di rendere ancora più credibile il suo sguardo severo, ma alla fine un sorriso si aprì, a forza, un varco su quel viso austero e segnato dalla rigida disciplina impostagli dal suo ruolo. “Vieni qui e fatti abbracciare, ragazza mia!” Esclamò balzando in piedi e tendendo le braccia verso la sua pupilla. “Avanti, raccontami tutto!” Continuò. “Come hai passato questi anni al palazzo della baronessa? Immagino ti abbia insegnato ogni cosa per essere la più invidiata e corteggiata dama di Camelot! Ma che dico! Di tutta l’Inghilterra!” E scoppiò a ridere. “Ma bada che per me sei ancora la mia bambina e chiunque giungerà per farti la corte dovrà vedersela con me!”