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Vecchio 16-02-2011, 01.38.50   #1151
Morrigan
Cittadino di Camelot
 
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Non appena le sue mani abbero stretto il freddo metallo di quella spada, a Morven parve che tutto il vigore che era stato concellato dallo sconforto ritornasse vivo a scorrere nelle sue vene.
Non era Samsagra, quella. Non era la sua Samsagra. Ma nella mente aveva solo la sua spada, il suo canto e il desiderio di poterla stringere nuovamente. Non era una sciocchezza, nè una follia. Morven sapeva, perchè lo sentiva, che quella spada aveva un ruolo nella sua vita, era una parte del suo futuro. Era un dono che gli era stato dato, affinchè potesse diventare una parte della sua personale missione. E che quella missione passasse anche attraverso quell'esperienza... lo smarrimento, la sconfitta, e poi di nuovo la speranza, la lotta, il sangue e la vendetta... se la sua missione passava attraverso quella strage, ebbene Morven l'avrebbe compiuta!
Così si lanciò nella mischia, senza un ripensamento, senza vedere nulla che non fosse l'ultimo sguardo negli occhi del suo nemico, un attimo prima che la sua abilità lo spedisse dritto di fronte al suo Giudice e Creatore.
E quando ormai il sangue versato aveva ricoperto la sua armatura, un grido si levò nell'aria, attraversando le volte della sala, un grido benedetto e atteso, voluto e sperato...

“Dio sia lodato e benedetto!” gridò il Cavaliere Verde ai suoi. “Abbiamo vinto!”

A quelle parole tutti esultarono. Morven abbassò infine la spada e guardò lo spettacolo di morte e dolore che si stendeva ai suoi piedi. Era vero, avevano vinto. Contro ogni ragionevole aspettativa, contro ogni logica probabilità... se Dio è con voi, chi sarà contro di voi?... d'un tratto la voce del suo vecchio confessore gli tornò alla mente, vivida come se fosse ancora al castello di Cassis, intento ad ascoltare la sua predica.

"Solo che tu guardi, con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi..." mormorò Morven, quasi meccanicamente, continuando a fissare la scena, ancora inebetito da quella vittoria insperata. E sorrise.

In quel momento due voci si levarono sopra il frastuono dei cavalieri in festa, una delle quali gli era ben nota. Così il suo orecchio si tese ad ascoltare.

“A me interessa solo salvare lady Talia da quella trappola!”
“Allora se vi affidassi il mio cavallo più veloce…”
“Non attendo altro!” rispose Guisgard.
“Ne siete certo?” domandò il misterioso cavaliere. “Vi ritrovereste da solo contro un’intera città…”
“Mostratemi quel cavallo… abbiamo già perso troppo tempo!”

In un attimo gli fu accanto. Guisgard era fuori di sè. All'impeto della battaglia, alla sete di vendetta e di giustizia, si era unita in lui l'ansia di arrivare e la paura di non fare in tempo a svetare quel terribile dramma. Il suo pensiero era completamente occupato da quell'idea. Morven lo osservò per un istante, intensamente. Irruente, pazzo e temerario, come gi era sempre apparso. Così diverso da lui, Guisgard, eppure così vicino allo stesso tempo. E in quel momento così fuori di sè, pensò Morven, che se qualcuno non lo avesse affiancato, qualcuno che avesse ancora in sè un po' di senno e un po' di lucidità, di certo si sarebbe fatto ammazzare, e la sua morte non sarebbe servita a niente. E soprattutto a nessuno.
Pregò che Guisgard avesse ancora in sè un barlume di ragionevolezza che lo spingesse ad ascoltarlo. Lo prese per un braccio.

"Amico, vi accompagno io a Cartignone. Ad un patto, però. Datemi il tempo di tornare indietro, sui nostri passi, dove quel vile di Dukey vi colpì. Datemi il tempo di riprendere la mia spada e poi voleremo a Cartignone a compiere il nostro destino. Vi giuro, non vi pentirete di questa piccola deroga... quella spada è un tesoro prezioso, e si presterà devotamente e meritatamente alla vostra causa, più di quanto non possano fare dieci uomini in arme!"

Poi sul viso gli si accese un sorriso cattivo.

"Andiamo, Guisgard! Voi volete Talia libera e io voglio Bumin morto... diciamo che è una questione personale tra me e lui... in ogni caso, entrambi avremo quello che vogliamo, o moriremo insieme... ma se muoio, statene certo, porterò quel bastardo all'inferno con me! Ora andiamo!"

E trascinandolo per un braccio, si diresse verso l'uscita di quella grande sala.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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