“Non conosco alcun Abate Nicola, madama...” disse l'anziano ad Altea “... qui siamo nei confini più settentrionali di Afravalone ed il monastero più prossimo è quello di San Salvatore, ad alcune miglia procedendo in quella direzione...”
“Allora dobbiamo affrettarci...” fece Elvet “... presto sarà giorno ed io non potrò più proseguire...”
Così, in sella ai loro cavalli, lui ed Altea presero la direzione indicata dall'anziano.
Lasciarono il borgo e si ritrovarono di nuovo nella foresta.
Alle loro spalle però, forse a qualche passo distanza, udirono diversi rumori.
“Devono essere quei fanatici degli abitanti del borgo...” mormorò Elvet.
Infatti quegli uomini erano sempre in cerca del misterioso animale che aveva ululato la mattina precedente.
Allora i due spronarono i cavalli, cercando di mettere più distanza possibile tra loro e gli abitanti del borgo.
Alla fine giunsero presso un piccolo monastero immerso in una fitta boscaglia.
“Deve trattarsi del monastero di San Salvatore...” disse Elvet “... quello indicatoci dall'anziano al borgo... bussiamo, così da poterci riposare prima del sorgere del Sole...”
Infatti il cielo cominciava pian piano a schiarirsi di già.