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Artù dei Britanni
Mi avvicinai per la prima volta al mondo della celluloide nel lontano 1979, mosso dalla mia consueta curiosità di eterno fanciullo, esplorando la storicità del re Orso di una serie televesiva britannica che era appena approdata in Italia: Artù dei Britanni.
La presentazione della serie su canali televisivi locali, oggi inesistenti nello sconfinato marasma mediatico, suscitò il mio entusiasmo perchè sembrava spazzare per la prima volta la Leggenda dalla Storia.
In quel tempo, a parte illustri saggisti e storici britannici come Graham Phillips, il Re Orso era considerato, grazie ad una rappresentazione secolare che mise le sue radici con i romanzi di di Sir Thomas Malory, un'icona leggendaria e la sua figura era avvvolta sovente nel mistero, altre volte nel ridicolo e addirittura nella parodia.
Ecco perchè vorrei rendervi partecipi, giovani viandanti, di aprte di quell'emozione che provai tanti anni fa nell'avvicinarmi ad "Artù dei Britanni". Molte erano le incongruenze storiche, le omissioni, ma la fantasia non si può arrestare nell'illustre storicità dei fatti che, come sappiamo spesso è scritta dai vincitori. Quindi vi invito a cercare questo sentiero di un passato recente certo che, con la vostra inteligenza e grazie all'aiuto della moderna macchina denominata internet, potrete assaporare quell'essenza di cui vi ho parlato.
Un caro saluto, buon viaggio...
Taliesin, il bardo
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