Visualizza messaggio singolo
Vecchio 05-07-2012, 17.37.12   #2658
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard fissò Talia con vivo stupore.
Il suo desiderio era quello di uscire e riprendere il cammino.
Di ritrovare la loro tigre e i cavalli, per mettere chilometri tra loro due e i cavalieri che li stavano braccando.
Ma il volto di Talia, la sua voce, le mani che lo cercavano e poi l'eccitazione che l'aveva presa.
Bastò questo per fargli prendere il libretto.
Guisgard allora cominciò a sfogliarlo.
Vi erano diverse illustrazioni, tutte disegnate dall'autore, insieme a schizzi e note lungo il margine delle pagine.
“Non riesco a trovare nulla...” disse il cavaliere, quasi perdendosi tra quegli scritti e quelle figure “... è come cercare un ago in un pagliaio... ammesso che si parli di questi ritratti in queste pagine...” poi smise di sfogliare di colpo.
Era arrivato ad un capitolo che cominciava con la parola ritratto.
Precisamente con “Il Ritratto del sogno...”
Allora cominciò a leggere ad alta voce:

“Devo scegliere.
Scegliere cosa apprendere.
E' una tradizione secolare e nessuno ostacolerà questa mia scelta.
Tutti i membri della stirpe devono conoscere l'arte della guerra, le umane lettere e la teologia.
Su questo si basa la preparazione per divenire signori di Capomazda.
Ed a queste conoscenze va poi aggiunto un mestiere o una professione che rammenti ad un Taddeo di essere comunque sempre e solo un semplice uomo.
Ed io ho deciso...
Voglio imparare a disegnare e a dipingere.
Poiché questo è l'unico modo che ho per realizzare la profezia...”

“Tessio, Pacos, Byrros...” disse Andros, vedendo entrare i suoi compagni“... cosa vi conduce qui, amici?” Fissandoli il nobile duca.
“Narrarvi di una storia, nobile signore.” Rispose Tessio.
“Non dissimile da quelle che voi amate tanto.” Aggiunse Byrros.
“Non vi credevo così ispirati, fedeli compagni.” Sorridendo Andros.
“Non lo siamo.” Disse Pacos. “Gli ambasciatori non lo sono mai.”
“E chi vi manda?”
“Il Cielo forse.” Rispose Tessio. “O forse l'Ade.”
“E' cosa delicata, milord.” Fece Pacos, fissando poi l'abate che si trovava con Andros già prima del loro arrivo.
“Ed io temo di essere troppo impegnato” alzandosi il chierico “per restare ad ascoltare le avventure di voi giovani cavalieri. Con il vostro permesso, milord.” Ed uscì.
“Allora?” Incuriosito Andros.
“Conoscete quest'uomo?” Indicando un ritratto alla parete Tessio.
“E' Michele di Arcwin, nominato Gran Maresciallo da mio nonno.” Rispose Andros. “Morto anni fa, quando io ero ancora un bambino. Questo ritratto gli rende il giusto omaggio. Nel guardarlo, mi par quasi di rivederlo vivo.”
“In che modo?” Domandò Pacos.
“Con gli occhi del cuore.”
“Io invece l'ho veduto stanotte.” Disse l'amico del duca. “E con gli occhi del corpo.”
“Anche noi, milord.” Fece Tessio, indicando se stesso e Byrros. “L'abbiamo visto come ora vediamo voi.”
“Che storia è questa?”
“La verità, milord.” Disse Tessio. “Per questo siamo qui. Per rivelarvi tale segreto. Starà a voi comprenderne la natura... se benigna, o infausta.”
“Dove l'avete visto?”
“Sul camminamento di ronda.” Rispose Pacos. “Quando la campana della torre ha battuto le tre.”
“L'ora clemente con gli spiriti.” Gli fece eco Byrros.
“Dite che era uno spirito, dunque?” Fissandoli Andros.
“Un'ombra.” Sentenziò Tessio.
“Tentaste di parlargli?”
“Fu inutile.” Rispose Pacos.
“Il volto era il suo?” Indicando il ritratto Andros.
“Certo.” Annuendo Pacos.
“E come era abbigliato?”
“Con una tunica.”
“E il volto?”
“Sembrava...” mormorò Tessio “... si, come se fosse un penitente... dal volto e dall'espressione tradiva una muta clemenza... una silenziosa sopportazione... ma non fu solo.”
“Come?”
“La sera prima” spiegò Tessio “si mostrò un'ombra simile a vostro nonno, lord Taddeo... mentre due sere prima ci apparve un'altra ombra con le sembianze del vostro precettore morto poco tempo fa.”
“E' tutto molto strano...” turbato e pensieroso Andros “... ditemi... stanotte siete di guardia?”
“Si, milord.” Rispose Tessio.
“Allora sarò con voi...” disse Andros “... e tenterò di parlarare a quell'ombra se assumerà di nuovo le sembianze di un volto caro... voi, però, fino ad allora non riporterete ad altri questa faccenda...”
I tre annuirono.
“A stanotte, amici miei.” Congedandoli Andros.


Ad un tratto, il ruggito di Sheylon, proveniente da fuori, destò Talia da quella visione.
Guisgard smise di leggere e prese la mano della ragazza.
"Andiamo a vedere cosa accade!" Disse.
E usciti, trovarono Sheylon che puntava un contadino che per lo spavento si era arrampicato sopra un albero.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso