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Vecchio 26-06-2012, 01.52.59   #2550
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elisabeth restò per un pò in quella stanza, fino a quando il rintocco di una campana la destò dai suoi pensieri.
Giunsero due soldati e la condussero in un'altra zona del palazzo.
Qui la maga fu introdotta in una monumentale aula di tribunale.
In fondo stava in trono la regina e tutt'intorno sedevano i suoi funzionari: chierici da un lato e aristocratici dall'altro.
In mezzo all'aula, stava invece in piedi messer Cristansen.
A lui si avvicinò il ministro Berengario.
“Inizia il processo a messer Cristansen...” disse questi “... accusato di alto tradimento nei confronti della Corona.”
“Maestà...” mormorò Cristansen “... perdonatemi, ma la prigionia mi ha fiaccato più del dovuto... potrei sedermi?”
La regina fissò un soldato ed annuì.
Il militare portò allora una sedia all'imputato.
“Allora, si dia inizio al processo.” Disse Berengario. “Messere...” rivolgendosi a Cristansen “... perchè vi siete rifiutato di firmare l'Atto Unico varato da questo Augusto Senato, rinnegando così il vostro giuramento di fedeltà alla Corona?”
“Se io avessi firmato quell'atto” rispose Cristansen “allora avrei rinnegato il mio giuramento di fedeltà.”
“E perchè mai?”
“Perchè quell'atto è deleterio per questo regno, molto più del terremoto che ne ha fiaccato le fondamenta.”
“Ritenete dunque” fece il ministro “che non leggere più i trattati filosofici sull'amore, o non conoscere la poesia lirica amorosa sia peggio che veder crollare la propria casa o perdere i propri cari sotto le macerie?”
“I mali peggiori” rispose Cristansen “sono quelli che fiaccano nell'animo. Da un terremoto si può ripartire e la storia ci insegna ciò. Ma se perdiamo la speranza e la fede per un mondo migliore, allora ci verrà meno anche la forza di voler andare avanti. E un mondo senza Amore, messer ministro, è privo di quella speranza, di quella fede e di quella forza che nutrono l'animo dio ogni uomo, spingendolo verso una vita degna di essere vissuto.”
“La vostra eloquenza è nota a questa corte.” Disse Berengario. “Ma non vi salverà. Dovete attenervi alle domanda che vi vengono poste, senza ricamarci sopra parole pompose ma inutili a questo processo. Chiede perciò alla corte che le parole di messer Cristansen siano cancellate dai registri.” Si voltò di nuovo verso Cristansen. “Rispondete si o no a ciò che vi domanderò. Non una parola di più. L'Atto Unico reca la firma di sua maestà?”
“Ho letto il nome della nostra regina alla fine di quel documento.”
“Si o no?” Gridando il ministro.
“Si...”
“Quindi l'Atto Unico è volontà di sua maestà. Giusto?”
“Si...”
“E non accettarlo equivale a disubbidire, Giusto?”
“No.”
A quella risposta di Cristansen nell'aula sorse un forte mormorio.
“Come sarebbe?” Fissandolo Berengario.
“Se rileggete una copia del giuramento che ogni suddito presta alla Corona” rispose Cristansen “allora non vi sfuggirà il passaggio che recita così, più o meno... Ogni legge del re è sacra e legittima perchè discende dalle Leggi di Dio... nessuna legge del re andrà mai contro quelle di Dio, altrimenti, se così fosse, perderebbe ogni legittimazione e valore...”
“Citatemi allora” spazientito Berengario “il passo Biblico o dei Vangeli in cui l'Amore viene visto come Legge Divina!”
“Tutte le Sacre Scritture” rispose Berengario “essendo l'immagine riflessa della Creazione, non sono altro che un infinito richiamo alla parola Amore in tutte le sue forme.”
“Fandonie!” Urlò Berengario. “L'amore di Dio verso le Sue creature è tutt'altra cosa dell'Amore pagano o dell'Amor Cortese! E trovo blasfemia quanto affermato da messer Cristansen! Io non ho altre domande, per ora. La parola alla difesa.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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