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Vecchio 26-07-2018, 01.04.48   #39
Lady Gwen
Cittadino di Camelot
 
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Lady Gwen ha un'aura spettacolareLady Gwen ha un'aura spettacolare
Un'altra giornata a raccogliere more, lamponi e tanti altri frutti dalle sfumature viola, rosse, bordeaux e tanti altri colori morbidi e intensi era giunte al termine.
Questi frutti erano i migliori di tutto il continente e tutto il villaggio di Olion ne era ghiotto.
Ovviamente me compresa!
Ritornai sulla strada di casa che il crepuscolo già si pregustava all'orizzonte, colorato e sognante e le prime stelle della sera campeggiavano su un cielo serale ancora acerbo, quasi come i frutti che avevo raccolto nel cesto che portavo sull'avambraccio.
avevo raccolto nel grande cesto che portavo sull'avambraccio.*
I fili d’erba, bassi e sottili, erano un letto morbido e smeraldino sotto i miei piedi nudi, un soffice manto che ti accompagnava lungo il tragitto e l’aria era già resa romantica dalle prime lucciole che iniziavano a brillare insieme al frinire dei grilli.
Continuavo a passeggiare tranquilla, il villaggio non era distante ormai e avevo tutto il tempo.
Certo, noi spiriti di Primavera, essendo gli ultimi nella grande piramide gerarchica di Olion, dovevamo sempre essere a disposizione in caso fosse stato necessario il nostro aiuto, ma in genere nulla accadeva mai la sera, lavoravamo solo di giorno, fornendo al villaggio tutto ciò di cui necessitava, come cacciagione per sfamare tutti gli abitanti, nuove lucciole per illuminare le lanterne in strada dopo il tramonto, altra acqua e farina dal Mulino del vecchio Gep, oppure ancora la lana da portare alla piccola sartoria di Rosy per farle confezionare ogni genere di indumento.
Sì, eravamo un po’ la bassa manovalanza della nostra società, ma non ci andava proprio male; sopra di noi c’erano gli spiriti d’Estate, loro erano i più creativi, colorati, quelli gettonati durante le festività per occuparsi degli addobbi e dei giochi pirotecnici, come accadeva ad esempio durante il Primo Festival d’Estate il ventun giugno, il più importante dell’anno.
Poi sopra di loro c’erano gli spiriti d’Autunno, erano l’aristocrazia del villaggio, spiriti molto importanti e con poteri ancor più sviluppati dei nostri; a loro volta, erano capeggiati dagli spiriti d’Inverno, coloro che ci governavano dall’alba dei tempi e che godevano di poteri incommensurabili, come ad esempio il mutare delle stagioni.
Non tutti lo sapevano, ma erano loro in realtà ad occuparsene, a rendere calda la terra in Primavera o gelida in inverno.
Si diceva che la loro landa, immensa e incontaminata, fosse perennemente ricoperta da un gelido velo di ghiaccio, che rendeva tutto mutevole e vago per i mille e più riflessi che il sole creava attraverso i cristalli ghiacciati di quella terra gelida.
Giunta finalmente sulla via, scorsi l’altra collina del villaggio, dentro cui si sviluppavano le piccole casette degli abitanti.
Anche dentro le lanterne che costeggiavano le piccole stradine le lucciole avevano iniziato ad accendersi, puntinando Olion di piccoli bagliori dorati.

Percorsi tutta la strada, fino ad arrivare a casa di Becky, poco oltre il muretto di accesso.
Dovevo consegnare a lei il cesto coi frutti, affinchè li vendesse il giorno dopo al mercato del Mezzodì.
Non era consigliabile raccoglierli al mattino stesso della vendita, pregni com’erano della rugiada e della brina della notte, così andavo appositamente a coglierli il giorno prima.
Bussai un paio di colpi alla porticina in legno, ma non rispose nessuno.
Forse era ancora alla locanda da Julian, il locandiere suo marito, che possedeva “La Fata Verde”, il luogo di ritrovo del villaggio e ostello temporaneo dei visitatori occasionali dai villaggi limitrofi.
Mi sedetti dunque sui gradini di fronte alla porta e attesi il suo ritorno, approfittandone per riposare.


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