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Vecchio 24-05-2014, 03.03.32   #2027
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Quel pastore è un vero enigma...” disse Guisgard a Clio, con gli occhi però puntati su quella carcassa carbonizzata ed imputridita “... forse ci ha mentito, o, chissà, magari davvero pensava si trattasse di una carcassa bruciata da qualche contadino... ma c'è qualcosa in quella sua casa, non so... avvertivo un vago senso di inquietudine, di oppressione stando da lì...” scosse il capo “... quanto a questa carcassa, non credo sia opera di Gvin e dei suoi uomini... se l'avessero uccisa davvero loro, non l'avrebbero di certo bruciata e lasciata qui a marcire, ma usata piuttosto come trofeo da mostrare all'intera città... no, io invece credo che la bestia abbia riportato una seria ferita in seguito al tuo colpo, Clio... un colpo che l'ha portata alla morte o forse che ha indotto qualcuno a sopprimerla definitivamente e poi a tentare di distruggerne il corpo...” si voltò verso Mime “... come va adesso, amico mio?”
“Meglio, messere, meglio...” tossendo il rigattiere.
“Su, riprenditi e dammi il tuo mantello...” fece il cavaliere “... e anche tu dammi il tuo, Clio...” rivolgendosi poi alla ragazza “... avvolgeremo la carcassa nei mantelli” togliendosi anch'egli il suo “e la trascineremo fino in città, dove la mostreremo all'intera popolazione... è grazie a te che la bestia è morta e dunque ti spetta la spada dei Taddei, Clio.”
Avvolsero così la carcassa nei mantelli, per poi legarla ai loro cavalli.
Presero allora la strada per tornare a Solpacus con il loro prezioso carico.
Ritornati in città, subito una folla di curiosi li raggiunse ed in breve si sparse la voce della loro vittoria.
Portarono poi quella carcassa al Palazzo Vescovile per mostrarla al vescovo, mentre l'intera città cominciava a festeggiare la morte di quel feroce animale.
E attirati dalle grida festanti arrivarono anche Astus e gli altri compagni di Clio.
Guisgard chiese poi al vescovo di permettere a Nestos di studiare quella carcassa, in modo da capire che genere di animale fosse in realtà.
La festa in città, nel frattempo, prendeva sempre più piede e tutti gridavano per la felicità.
Era appena trascorsa la solenne festività di Santa Rita, una delle quattro Sante protettrici di Capomazda e molti decisero di festeggiare l'uccisione della bestia proprio con la celebrazione per la mistica Agostiniana.
In quello stesso momento Gvin e i suoi tornarono dalla foresta, naturalmente a mani vuote, restando subito sorpresi del clamore che animava la città.
E Guisgard, saltando su uno dei palchi utilizzati per la celebrazione di Santa Rita, parlò al popolo.
“Gente di Solpacus...” gridò “... oggi è un gran giorno... la bestia è morta!” Tutti esultarono. “E' morta e noi festeggeremo! Come festeggeremo il nome di colei che l'ha uccisa... lady Guamarin!” E l'intera popolazione cittadina applaudì ed inneggiò al nome di quella ragazza, che poi fu portata in trionfo dai suoi compagni.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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