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Vecchio 22-09-2016, 05.15.23   #78
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Sono qui..

Poi ci sono quelle scene che ti compaiono in un lampo, che diventano vere prima ancora che tu te ne renda conto.
Emozioni fatte parole, sensazioni che prendono vita, che formano un volto, a volte, persino un piccolo racconto.


Il caldo sole del meriggio trapelava dalla finestra lievemente aperta, e un leggero profumo di lavanda riempiva la piccola e disordinata stanza.
Abiti di ogni genere, bizzarri e stravaganti, erano sparsi qua e là, ma sul piccolo tavolino una tovaglia ricamata cercava di dare una parvenza di ordine e raffinatezza.
La ragazza mora però non sembrava badarci, sedeva su un piccolo sgabello, guardandosi intorno son i suoi vivaci occhi verdi.
“E con lui come va?” chiese, ammiccando alla bionda e indaffarata padrona di casa, che correva avanti e indietro per la stanza, cercando non si sa cosa.
“Bene!” esclamò, sedendosi con un gran tonfo e un sospiro di sollievo.
Se il sospiro fosse per la consapevolezza che quella risposta le dava, o perchè finalmente era riuscita a sedersi un attimo, non è dato saperlo.
“Vuoi del tè?” chiese, con uno strano e nuovo sorriso.
La smorfia dell'amica le fece subito cambiare strategia.
“Ho della birra in frigo...” rise appena.
“Weiss?”
“Naturalmente...” facendole l'occhiolino e dirigendosi verso il frigorifero poco distante, tappezzato di fogliettini e calamite, per poi stappare le due Franziskaner e servirle nell'apposito bicchiere.
“Che servizio..” fischiò.
“Tè vist?” rise l'altra, tornando a sedersi.
I bicchieri tintinnarono tra loro, e un lungo sorso dissetò le due ragazze.
“Allora va bene, eh..” incalzò la mora.
“Sì..” sorridendo l'altra “..è cambiato..” continuò, ad un'occhiata eloquente dell'amica.
“Tesoro quelli come lui non cambiano mai..” scuotendo la testa.
“No, sul serio..” contunuò la bionda, fissando un punto indefinito sul muro di fronte a loro “Abbiamo parlato di quanto sia unico e speciale tutto questo e... mi ha detto che, insomma, non l'aveva presa seriamente all'inizio e non pensava che io ci restassi male se...”.
“Se faceva la corte a un'altra?” la interruppe l'amica, spazientita “Vabbè ma bisogna essere tonti per non arrivarci!” facendo rimbalzare pesantemente il boccale di birra sul tavolo “Sveglia, gioia, ti ha tradito!” alzando gli occhi al cielo.
Lei abbassò lo sguardo, rabbuiato come sempre quando si toccava quell'argomento.
L'aveva perdonato sì, ma voleva solo dimenticare.
“Ha detto che non credeva mi scocciasse..” sussurrò, quasi vergognandosi di trovargli delle attenuanti.
L'amica sospirò.
“Tesoro tu non eri scocciata...” cercando lo sguardo di lei “Eri conciata da buttar via in quel periodo... non facevi che piangere, dai, eravamo al cinema insieme, hai fatto preoccupare tutti... vale davvero la pena farsi trattare così?” accarezzandole dolcemente i capelli chiari “Come puoi permetterglielo?”.
"Era solo un bacio.." mormorò pianissimo, con gli occhi bassi.
"Anche un bacio è un tradimento, bella mia.." sospirando l'altra.
Lei non rispose.
Poi sbuffò “Io l'avrei mandato al diavolo, altrochè..” scuotendo la testa.
“E' cambiato..” sussurrò di nuovo, l'altra.
“Ma per favore!” scettica, l'amica.
“Mi ha chiesto scusa..” con un po' più di convinzione.
“Alla buon ora!” esclamò la mora, battendo il pugno sul tavolo.
Ma poi, nel vedere l'espressione dell'amica, anche il suo viso si distese, diventando più dolce.
“E tu gli credi?” con aria inquisitoria.
“Sì..” annuì l'altra “Stavolta è diverso..” sospirò.
“Perchè?”
“Non lo so perchè...” sospirò di nuovo “Ma lo sento.. sento che è tutto diverso.. sono mesi che non fa niente che possa rimproverargli, anzi..”.
Anche l'amica sospirò, più per rassegnazione che per altro.
“Come sai che non ricapiterà? Che non ti farà del male di nuovo?”
“E' qui, no?” alzando le spalle “E' tornato da me..” sorrise, finalmente “..chissà, forse rischiare di perdermi gli ha fatto capire che non ne valeva la pena, che io ero importante..”.
“Bah..” dubbiosa l'amica, buttando giù l'ultimo sorso di birra.
D'un tratto, la porta si aprì, inondando il salotto con i potenti raggi del sole.
“Ehi, Angelo..” una voce maschile annunciò il suo ingresso in scena “Sei pronta?” facendo capolino nella stanza.
“Ehi..” esclamò di rimando la padrona di casa “Non si bussa più?” divertita “Metti che mi stavo vestendo?”.
Lui non rispose, limitandosi a fissarla con un sorriso sornione.
L'altra ragazza si alzò “Ti lascio preparare allora..”.
“Ci vediamo dopo..” disse la bionda, alzandosi per abbracciare l'amica.
Rimasti soli, lui le si avvicinò.
“Va tutto bene?” gli chiese, mentre lei sfuggiva al suo sguardo per prepararsi.
“Sì, certo..” distrattamente lei.
“Sicura?” avvicinandosi di più, lui, tanto che quando la ragazza si voltò, lo trovò vicinissimo a lei.
Allora si arrese, e sospirò, allungando una mano a cercare il suo viso, in una carezza leggera.
“Mi hai fatto tanto male, lo sai?” sussurrò, con lo sguardo ancora velato di quel dolore, e un leggero sorriso triste.
Lui non rispose, limitandosi a fissarla negli occhi.
Quanto odiava lei quando faceva così, quel suo non rispondere, quel suo silenzio.
“Sono qui..” disse infine, prendendo le mani di lei nelle sue “Tu sei qui... non credi che questo basti a chiarire ogni cosa?” fissandola.
Lei sospirò, un sospiro intenso e liberatorio.
“Sì..” sussurrò dolcemente, con un leggero sorriso “Hai ragione”.
Allora lui sorrise a sua volta, e la abbracciò dolcemente “Non vorrei mai farti star male, lo sai” sussurrò infine.


Ultima modifica di Clio : 22-09-2016 alle ore 05.21.28.
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