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Vecchio 09-03-2013, 13.21.00   #43
Chantal
Cittadino di Camelot
 
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
Buongiorno a voi, lady Clio,
devo confessarvi, milady, che il leggere i vostri scritti, ed in particolare quest'ultimo, mi fa sentire privilegiata e fortunata.
Sì, perchè credo che, sarebbe stato un peccato perdermi uno scritto così particolare, speciale e molto bello.
Già, se non avessi appreso di voi, dei vostri scritti, dei vostri pensieri, dei vostri sentimenti, mi sarei persa una bella persona e i suoi preziosi ricordi.
Perchè quello che mi colpisce, mi affascina, è la raffinata immagine dei ricordi che assumono uno spessore tale, una corposità tale da farsi più forti, più veri e più vivi del presente stesso.
Anche io, dunque, mi complimento per le capacità e le potenzialità della vostra persona ma anche per il linguaggio e lo stile caratteristico del vostro narrare.
Però, se me lo permettete, mi colpisce anche quanto che avete meditato in merito a scritti adolescenziali dettati dalla sofferenza, forse più cari a voi poichè legati ad un dolore, rispetto alla "monotonia"( se mi passate questo termine e se ho compreso il vostro pensiero) di un frutto narrativo suggerito da una pace interiore e da una serenità conseguite sicuramente con sacrificio, ma anche da una felicità che vi accarezza.
Mi tornano in mente, a proposito di sofferenze ed inquietudini, tanti canti di Leopardi, tanti suoi scritti sofferti e, per questo, brillanti, veri, trasudanti la malinconia dell'animo del poeta nella sua forma più struggente e seducente.
E poi mi vengono in mente Proust e le sue madeleines, quei dolcetti raffinati capaci di evocare ai pensieri del poeta narratore sensazioni e piaceri passati, riflessi, poi, nella sua scrittura.
Io credo che avrei sicuramente apprezzato e custodito con gelosia i vostri scritti del passato, quelli scaturiti dalla tristezza, ma so bene di non fare testo poichè sono ancorata al pensiero di Francis Scott Fizgerard, per cui credo anch'io che a volte sia più difficile privarsi di un dolore che di un piacere.
Tuttavia credo che, senza ombra di dubbio, gli scritti che possa donarci una parsona dall'animo sereno e felice siano tanto più affasscinanti quanto volti a far gioire qualcuno della felicità che le appartiene.
Se siete felice, milady, della vostra felicità, della vostra serenità saprete riempire il mondo intero, poichè chi sta bene, è felice, vive sereno ha anche più desiderio di travolgere e trascinare le persone conosciute o sconosciute nella propria sfera di contentezza, poichè la gioia incontenibile sa trasudare dagli occhi ed investire, col buonumore e con la generosità delle azioni, le persone meno fortunate.
Milady, nella serenità e nell'amore trova intelligibilità e forza redentiva anche il dolore umano.
Per questo vi dico, lady Clio, e molto umilmente poichè io non mi intendo certo di scrittura, lasciate ispirarvi da questi vostri giorni felici, e così come avete desiderato dividere con noi i ricordi più belli e dolci che vi legano a quest'amica, continuate a seminare luce, speranza e sogni in quanti avranno fortuna di leggervi.
Perchè, milady, la felicità non è una colpa verso chi soffre, è una benedizione che viene dal Cielo, ed è anche la responsabilità di farla propria per custodirla, ampliarla ed amplificarla e trasmetterla all'universo intero, a partire da chi più si ama.
Detto questo, riconosco che queste parole non significhino nulla o comunque molto poco, ma si fanno annunciatrici del mio compiacimento, dei complimenti e del piacere e della fortuna che mi hanno procurato nel leggervi.
Spero che abbiano saputo ben ottemperare al mio intento unitamente al mio desiderio di sapervi felice per sempre.
Grazie, milady.

Ultima modifica di Chantal : 09-03-2013 alle ore 13.29.45.
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