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Vecchio 03-10-2012, 23.43.20   #12
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Ecco qua il finale della nostra storia....

Ehm, Lady Elisabet... apprezzo tantissimo le vostre parole.. spero, tuttavia, di non aver esagerato col miele in questa conclusione...

You can be anything you want to be - Parte III

La luna era alta nel cielo quando lui, con la sua delicatezza, mi strinse in quell'abbraccio che sciolse la coltre di ghiaccio che si era formata attorno al mio cuore.
E mi abbandonai in quella dolce felicità, così quotidiana e appagante, tanto che, senza nemmeno rendermene conto, ero tornata ad amare.
Lui era come una dolce brezza primaverile, sufficientemente rovente da scaldarti il cuore, abbastanza fresca da farti venire i brividi.
Le ferite del mio cuore guarirono. La mia anima tornò a splendere.

Devo vederla. Devo assolutamente dirglielo.
Il mio cuore sussultò mentre pensavo alle parole che avrei usato per dirglielo...
Sotto il sole d'autunno ci incontrammo in centro, davanti all'immensa cattedrale.
Ci abbracciammo, parlammo del più e del meno sedute in una caffetteria piena di libri.
“Allora, cos'è che devi dirimi?” il suo sguardo non è mutato in tutti questi anni.
“Non ridere! Te lo ricordi il disegno che mi hai fatto tanti anni fa di Lancillotto?”
Un sorriso nostalgico le si piazza sul viso, non so nostalgico di che cosa, visto che quello non è stato certo il periodo migliore della nostra breve esistenza, ma infondo, ci ha permesso di entrare l'una nella vita dell'altra.
“Certo, ce l'hai ancora?”
la fissai scandalizzata. Come osava pensare che potessi averlo buttato via?
“Ovvio! Che domande! Beh, ecco, non ci crederai ma... sai, finora mentre guardo lui non ho mai pensato al disegno, non ho mai pensato che potesse essere... Lui.” abbassai lo sguardo. Lei non mi avrebbe presa per pazza, tutti ma non lei.
“Ieri mi è capitato tra le mani, per caso, l'ho guardato bene. So che non ci crederai ma, per la prima volta, ho riconosciuto quegli occhi di carta, li avevo già visti, li vedo ogni giorno, sono i suoi occhi.
Non ti sembra che si assomiglino?” dissi guardandola speranzosa.

Natale, le luci sembravano più luminose e l'atmosfera più calda quell'anno.
Lui era davanti a me, intento a scartare i regali. Ce n'era uno in più.
Mi guardò sorpreso.
“Trattalo bene perché è un pezzo di me”. In tutti quegli anni, di tutte le fotocopie, ne era rimasta una soltanto.
E io la consegnai a lui.
Lui mi guardò serio, commosso, non capiva fino in fondo ma percepiva che era qualcosa di importante.
Tentò di protestare quando gli spiegai che era l'unica copia.
“Tienilo tu, perché dove sarai tu ci sarò anch'io. Dunque non me ne separerò mai veramente...”
E mentre lui teneva il disegno tra le mani, gli accarezzai il viso e posai le labbra sulle sue.
La corsa è finita, sono qui amore mio.



… da allora capii che “il mio Lancillotto” non era un semplice uomo, ma l'essenza stessa dell'Amore, e che io l'avrei amato attraverso di lui ogni giorno della mia esistenza....




P.S

Sono passati quasi dieci anni dal giorno in cui lei mi dipinse quel ritratto.
Una sera d'estate, cenavamo in una pittoresca trattoria, sulle sponde del canale che attraversa la città.
Io e lei, le due ragazzine ormai donne, eppure mai divise. Guardavamo i nostri uomini conversare piacevolmente del più e del meno.
Certo che vanno proprio d'accordo quei due! Diceva il nostro tacito sguardo.
Non so come, non so perché, il discorso si posò per caso su quell'antico disegno.
E io le dissi che lo avevo regalato a lui.
Gli occhi le si illuminarono, e il mio sorriso brillò come mai aveva fatto.
“C'è, fammi capire, te c'hai sul comodino un disegno c'ha fatto lei? ” il suo ragazzo guardò il mio, perplesso.
E tutti scoppiammo a ridere beatamente.

… non conosco felicità più grande di questa: coltivare un sogno insieme ad un amico vero, inseguirlo, e vederlo realizzato non solo nei tuoi occhi ma anche, e forse soprattutto, nei suoi...


Fine






Chiedo venia alle dame e ai cavalieri toscani, per la mia terribile trascrizione del loro glorioso dialetto. Tuttavia, non riuscivo nemmeno a immaginare quella frase pronunciata in "italiano".
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