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Vecchio 28-08-2012, 17.09.31   #3136
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Ho sognato il Cavaliere Bianco.” Disse Fianò a Talia.
Il bambino fece poi loro segno di seguirlo e li condusse in quel palazzo tra il ponte sospeso sulle acque.
Era un edificio solenne, figlio di un'architettura sconosciuta per quel tempo, dove il gotico sembrava sbocciare da forme romaniche di una insolita delicatezza.
Non mancavano però anche richiami classicistici, capaci di mutare in forme ora pompose, ora sofisticate.
All'interno, invece, il monumentale palazzo mostrava un aspetto più austero, quasi simile a quello di una cattedrale, con forme essenziali e slanciate come si possono ammirare in gran parte delle chiese del tempo.
“Papà, sono a casa!” Chiamò Fianò.
“Piccolo scellerato!” Arrivò gridando suo padre. “Dove sei stato? Ti avevo detto di restare qui, perchè fuori non è sicuro!”
“Stai tranquillo, papà.” Sorridendo il bambino. “Sto bene.”
L'uomo si accorse di Guisgard e Talia.
“Papà, Tylesia è...”
“Si, lo so.” Annuì suo padre, per poi fare cenno ai tre di seguirlo.
Così, Guisgard, Talia e Fianò, condotti dal padre di questi, raggiunsero un grande terrazzo e davanti a loro si mostrò un'immagine tanto apocalittica, quanto incredibile.
Dove fino a poco prima sorgeva ciò che restava di Tylesia, ora invece vi era un grande lago, proprio nel cuore della selva, con caldi fumi che dalle acque si libravano nel cielo.
“Dov'è finita Tylesia?” Chiese Fianò.
“Travolte dalle acque...” rispose suo padre.
“Nessuno si è salvato?”
“Solo pochi superstiti, dispersi ora nella selva.”
Il padre di Fianò si voltò allora verso Guisgard e Talia.
“Chi siete, signori?”
“Io sono un cavaliere ed il mio nome è Guisgard... lei è Talia.”
“Siete profughi da Tylesia?”
“No, siamo arrivati qui proprio oggi” fissandolo Guisgard “e ci siamo trovati nel bel mezzo di questa tragedia.”
“Volevate visitare Tylesia?”
“Cercavamo Qualcosa...”
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Forse sono dei superstiti.” Disse il padre. “Corri ad aprire, Fianò.”
Il bambino obbedì e poco dopo tornò con un ospite.
“Salute a tutti voi, miei signori.” Avanzando questi. “Mi chiamo Fin Roma e sono un menestrello. Cerco ospitalità per stanotte.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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