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Vecchio 28-08-2012, 02.25.14   #3132
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
XXXV Quadro: Il Cavaliere Bianco

"Il guerriero sa che un grande sogno è costituito da tante cose diverse, così come la luce del sole è l'insieme di milioni di raggi."

(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce)




Guisgard si voltò verso Talia, stupito per quelle misteriose parole pronunciate dalla ragazza.
“Talia...” disse il cavaliere “... cosa vuoi dire?”
“Era la Lacrima di Cristo.” Mormorò all'improvviso Anion, rompendo così il silenzio che lo aveva accompagnato fino a quel momento. “Giunta per portare via il Fiore da Tylesia.”
“Cosa?” Sempre più turbato Guisgard. “Portare via il Fiore? Portarlo dove?”
Anion però non rispose nulla.
“Allora?” Avvicinandosi a lui Guisgard. “Non mi rispondi? Dove porterà il Fiore? Avanti, dimmelo! E' in ballo la mia vita, visto che la tua regina mi ha messo in questo guaio!”
Sheylon alzò la testa e cominciò a ringhiare, come se avesse avvertito qualcosa.
E proprio in quel momento una scossa di terremoto fece tremare la città e il territorio tutt'intorno.
E qualche istante dopo, un sordo boato scosse ancor più la terra, seguito da gigantesche onde d'acqua che travolsero Tylesia.
Guisgard allora raggiunse Talia, cercando di reggersi al carro, ma tutto intorno a loro tremava.
“Ma cosa diavolo...” riuscì solo a dire Guisgard.
“Signori!” All'improvviso una voce. “Presto, per di qua!”
Era un bambino.
Guisgard allora saltò sul carro, si sincerò che Talia stesse bene e poi cominciò ad incitare i cavalli.
“Tieniti forte a me, Talia!” Gridò il cavaliere, per poi guidare il carro nella direzione indicata dal bambino, che avvicinatosi saltò anch'egli sul carro.
“Dove, ragazzo?” Chiese Guisgard, mentre l'acqua stava travolgendo tutto intorno a loro.
“Seguite quella radura!”
Il carro allora si lanciò velocissimo dove aveva detto il bambino.
E corsero fino ad imboccare una piccola salita che dava sulla parte alta di una rupe.
Salirono così fino alla cima, dove apparve un grande palazzo su un maestoso ponte, circondato dall'acqua.
“Qui saremo al sicuro, signori.” Disse il bambino. “L'acqua non ci farà più nulla qui.”
“Dove siamo?” Domandò Guisgard.
“A casa...” rispose il bambino “... e il mio nome è Fianò, signore...” lo fissò incuriosito “... si, siete uguale a come vi ho sognato...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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