Strisciavano fra l'erba, nel fango, tra i cespugli e sopra le grosse radici sporgenti dal terreno.
L'angoscia di essere spiati, di essere braccati, di poter essere uccisi da un momento all'altro era tangibile e si leggeva negli sguardi di ciascuno di loro.
Un sibilo, un fendente nell'aria ed anche l'ultimo cacciatore fu ucciso, praticamente tagliato in due all'altezza dei fianchi.
“Continuate a strisciare...” disse Guisgard “... non fermatevi... e non pensate a ciò che avete visto...” guardando Destresya accanto a lui che si muoveva con fatica.
“Avanti, Gwen...” mormorò Elv “... ci sono io qui con te... non aver paura...” seguendola vicinissima.
Allora dalla vegetazione si udì uno strano suono, già udito da Destresya il giorno della sua aggressione.
Bzzzzzz... zzzzz... bzzzzzz... zzz...
“Che diavolo è?” Elv.
“E' il bosco...” fece la zingara “... si è animato e ci sta per prendere tutti...”
Bzzzzzzzzz... zzz... bzzzzz... zzz...
Qualcosa ben celata tra le foglie li stava osservando.