Discussione: Fuga nel Crepuscolo
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Vecchio 22-09-2010, 03.50.01   #1372
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La campane della chiesa di San Michele suonarono a festa e tutto Capomagnus accorse in massa a quel lieto evento.
Non uno, ma ben due matrimoni furono celebrati.
E fu Padre Alwig, legato dall'antica promessa fatta alla madre di Talia, a consacrare quelle funzioni.
In tutto il borgo la gente cantava e rideva, come non avveniva da tempo ed ovunque c'erano giochi e divertimenti.
A casa degli zii di Guisgard fu imbandita una grande tavola per tutti gli invitati.
E leccornie di tutti i tipi furono servite.
Guisgard ad un certo punto si alzò in piedi e prese la parola.
"Amici, siete le persone a me più care e sono lieto di avervi con me in questo giorno. Una volta un poeta scrisse che nella propria vita un uomo alla fine ricorderà solo pochissimi giorni di vera felicità. Beh, miei calorosi compagni, io posso già smentire i suoi versi... ho conosciuto questa meravigliosa creatura" aggiunse prendendo la mano di Talia "da qualche mese ed anche nelle difficoltà, ogni giorno trascorso con lei è stato per me intriso di felicità. Quella vera. Allora, amici miei devoti, vi invito tutti a brindare affinché il Signore Iddio, che ci Ha protetti in questa nostra avventura, possa donarci tanti altri giorni sereni, nei quali già so, accanto alla mia amata, madonna Felicità mi visiterà in ogni istante. A noi tutti!"
Tutti allora risposero con gioia a quel brindisi.
"Ne faccio uno anche io, amici miei!" Si alzò poi Mion. "Brindo con voi a alla stoltezza che dimostrò una volta un maniscalco, che per vendermi una spada affermò che solo con essa si potevano conquistare terre e città! Ebbene si sbagliava, perchè mi è bastato il cuore per conquistare tutto il mondo!" E baciò Morrigan.
"Hurrà! Hurrà!" Gridarono tutti.
E in quel momento, nel cortile, giunse un menestrello.
"Canta, mio buon amico!" Gli gridò lo zio di Guisgard.
Ed il menestrello cominciò:

"La fuga giunge così al termine, devoti amici miei,
tra avventure, chiese e templi di antichi e forti dei!
Tutti hanno con vigore ed audacia qui partecipato,
tra fate, maghe, dame e qualche eroe innamotato!
Con sospiri, gioia, feste e canti termina questa storia,
che oltre armi e magia, ha mostrato di Amor la gloria!
Se il final vi sembra assai bello è perchè esso è sincero!
Noi abbiam cantato le meraviglie dell'amore, quello vero!"

Il menestrello concluse e si inchinò agli sposi.
"Bravo, mio poetico cantore!" Disse raggiante Guisgard. "Ma vieni e siediti al mio posto che ti sei meritato un piatto caldo!"
"E voi, mio nobile signore?" Chiese il menestrello.
"Io sono atteso altrove, amici miei!" Rispose alzandosi e portandosi Talia via con sè. "Con licenza amici miei, è stagione di vendemmia... ed io e la mia signora andremo a... vedere l'uva maturare!"
E i due sposi salutarono tutti loro, prima di sparire nella verdeggiante boscaglia, mentre dalla tavola si alzò un altro brindisi a quella meravigliosa festa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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