Jean bussò e poi aprì la porta, facendo segno a Dacey e a Betta di seguirlo.
I tre si ritrovarono in un vasto salone, dove l'altezza era sproporzionata rispetto alla lunghezza ed all'ampiezza di quell'ambiente.
Al centro della sala dominava una lunga tavola di assi di quercia rozzamente tagliate ed approssimativamente lucidate.
Ai lati opposti del salone stavano due grandi focolari, le cui canne fumarie però erano così mal costruite che gran parte del fumo si espandeva all'interno della sala anziché trovare sfogo all'esterno, così che le lunghe travi del soffitto erano annerite dalla fuliggine.
Alle pareti erano appese armi da guerra e da caccia e ad ogni angolo si aprivano porte laterali che davano accesso ad altri locali del vasto edificio.
“Sua signoria vi riceverà quanto prima.” Disse Jean alle due ragazze, per poi riempire tre bicchieri con una brocca di vino rosso posta sulla tavola. “Prego...” offrendone un bicchiere a Dacey.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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