Betta condusse Dacey fuori dalla stanza.
Attraversarono un lungo corridoio, per poi salire una scalinata in pietra consumata.
Infine giunsero in una saletta laterale, scandita da alte bifore, dove vi era un uomo.
Indossava abiti civili, da dignitario, eppure una spada corta, usata per la difesa personale, guarniva il suo cinturone.
Era alto e robusto, dai corti capelli biondi e l'espressione pulita.
“Il barone ci attende, messer Jean.” Disse Betta all'uomo.
“E' lei l'ostaggio?” Jean fissando Dacey. “E' molto bella.”
“Si, è lei.” Annuì Betta.
“Venite...” Jean alle due ragazze, dopo aver indugiato qualche istante sulla bella principessa egea.
E i tre arrivarono davanti ad una porta di robusto legno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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