Altea si stese sul letto, in balia di diversi pensieri.
Ad un tratto qualcuno bussò e poi entrò.
“Scusami per prima...” disse Odette, ora con lo sguardo più sereno “... ma mi hai fatto spaventare... siamo qui, in un posto che neanche conosciamo e che, come tu stessa hai visto, pullula di strani personaggi... su, ora riposa e poi domattina ci recheremo a fare un bel giro in città. Dopotutto, questo luogo è molto bello. Il mare è blu come forse in nessun altro posto e il borgo è davvero caratteristico. E poi presto, come ha annunciato tuo padre, visiteremo il palazzo del governatore. L'ho visto venendo qui alla Rosa dei Venti, sai? Domina tutto il paesaggio da un promontorio... deve essere davvero magnifico!” Sorrise. “Su, domani scopriremo i segreti e le meraviglie di Las Baias! Ora riposati.” E salutatala, andò a dormire anche lei.
Giunta l'alba, il chiarore si diffuse da una piccola finestra e cominciò ad illuminare il volto di Altea, svegliandola così da suo sonno.
Era mattino presto e nessun altro della sua famiglia si era svegliato, se non la devota Odette che canticchiando si stava preparando nella sua stanza.
Poi un nitrito attirò l'attenzione di Altea: erano i cavalli dei soldati, a dimostrazione che erano ancora nell'albergo a cercare il loro uomo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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