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Vecchio 24-09-2012, 19.45.49   #45
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Giunta a Truro, la goletta dei mercanti e del loro equipaggio avvistò subito un maestoso veliero ormeggiato nell'insenatura artificiale tra il porto vero e proprio e l'isoletta di Jutax.
Sull'albero maestro della nave sventolava la bandiera di casa D'Orange e un può più in basso quella con lo stemma della Compagnia delle Flegee Occidentali.
Il nome del veliero era “Moeder Recht” e rappresentava in pieno i nuovi valori che la casa D'Orange aveva voluto dare, non senza pretese ed intenti politici, alla cultura dell'impero ed utilizzati spesso come sottili armi di propaganda contro la troppo conservatrice Inghilterra e nei confronti della corona d'Aragona, vista invece come integralista soprattutto dopo il trattamento riservato dai re Cattolici spagnoli agli ebrei e agli arabi di terra ispanica.
E proprio Inghilterra e Spagna contendevano agli olandesi il controllo delle rotte verso le ricche Flegee.
La nave, con tutti i suoi uomini già pronti a salpare, si lasciava cullare dalle onde quasi con una melanconica tristezza, che i più superstiziosi avevano subito battezzato come segno di cattivo auspicio.
Tuttavia la superstizione, anche se si trattava della superstizione di gente di mare, era ignota, o per lo meno combattuta, dallo slancio del nuovo pensiero illuminato che stava attraversando l'ambiziosa società olandese.
La goletta attraversò il porto e costeggiò la già citata isoletta di Jutax, un tempo fortificata dai galli contro gli invasori sassoni e oggi invece divenuta cittadella d'accesso al porto.
Il Sole del primo meriggio cadeva ancora con calda e vivificante intensità sulle rocce e sulla vegetazione dell'isoletta, rendendo rigoglioso e vivace quello scenario.
Grilli e cicale, tra le piante tutt'intorno, facevano avvertire la loro presenza con un variegato e costante brusio, mentre la lieve brezza marina faceva tintinnare come tanti sonagli le foglie degli alberi che circondavano il pendio che dava al bastione fortificato dell'isoletta.
Il tufo e il granito, quasi arsi sotto il Sole e consumati dalla millenaria salsedine, parevano emanare infiniti bagliori e scintillii e il via via di marinai e pescatori faceva volare via, come in una ballata, i gabbiani che si posavano sulle murature che davano a picco sul mare.
Fatti salire tutti sulla Moeder Recht, l'equipaggio si mise in attesa del comandante della nave.
Poco dopo, davanti a tutti, apparve un uomo dal viso bonario ma vigile, abbigliato senza badare troppo all'apparire, con un'espressione di vivo entusiasmo e dai modi forzatamente ostentati, come se volesse a tutti i costi imitare le pose e l'incedere di un gentiluomo.
“Do a tutti voi il mio benvenuto sulla Moeder Recht, amici ed amiche.” Disse sorridendo. “Sono De Chur e sono il comandante di questa nave, nonché membro della Compagnia delle Flegee Occidentali. Voglio subito porvi il ringraziamento mio e della Compagnia per aver accettato con entusiasmo questa straordinaria possibilità che gli eventi e la storia ci stanno ponendo. Oggi partirete per un mondo nuovo, ricco e pronto ad accogliere voi e i vostri sogni. Il domani, il futuro e ogni possibilità per un mondo migliore si trovano oltre l'oceano, nelle paradisiache coste delle Flegge. Grazie a tutti voi e buon viaggio!”
Tutti gli uomini raggiunsero i propri posti di manovra, l'ancora fu issata e le vele sciolte al vento.
Un colpo di mortaio salutò la partenza della Moeder Recht che prese il mare, lasciando la Cornovaglia e le coste Britanniche.



Sul ponte, intanto, Altea era insieme ai suoi familiari.
“A Las Baias” fece il padre della ragazza “prenderemo alloggio in una lussuosa villa proprio sul litorale... saremo ospiti di sua eccellenza il governatore e potremo frequentare il suo palazzo e le persone più importanti di quei luoghi. Come vedete” aggiunse con soddisfazione “ho pensato a tutto, pur di rendere speciale il nostro soggiorno laggiù.”



Dall'altra parte del ponte, Clio aveva osservato le coste Britanniche in balia di pensieri, ricordi e forse di una sottile tristezza mista a malinconia.
Tristezza e malinconia che però svanirono subito alla partenza del veliero.
“Eh, lo so lo so...” disse all'improvviso una voce alle sue spalle “... come gentiluomo ho avuto gravi mancanze, visto che ho lasciato da sola sul ponte una futura principessa di un regno tropicale...” sorridendo Gurenaiz “... ma forse ho qualche scusante, sapete? Infatti un veliero di questa portata ha sempre bisogno del lavoro di tutti i suoi ufficiali quando lascia un porto e prende il mare. Io poi qui sono l'unico militare, mentre tutti gli altri marinai sono stipendiati dalla Compagnia delle Flegee Occidentali. Ma questo riguarda quella mia missione di cui vi accennavo prima... ora però devo tornare al mio posto di manovra... sono di turno fino a stasera, poi sarò libero... se volete, possiamo chiacchierare un po' qui sul ponte, tra le onde e le stelle... le sere sul mare hanno un fascino speciale...” sorrise nuovamente “... ora devo andare... a dopo, se vi va...” e dopo un lieve inchino corse via.



Nello stesso momento, Rynos, Cavaliere25, Emas e Fydan stavano festeggiando la partenza con del rum.
“Allora dobbiamo bere dalla bottiglia!” Esclamò Rynos. “Forza, un vero marinaio si vede anche da come regge il rum!”
E quel brindisi salutò le coste Britanniche, mentre il veliero, quasi sulla scia del Sole morente, seguiva la rotta verso un nuovo mondo.

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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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