Perdonate la mia brusca intrusione nei vostri prosaici pensieri giovani viandanti, ma nonstante lo sforzo immenso della mia temporalità on riesco a comprendere le vicessitudini accadute ed intercorse nella bizzarra realtà tecnologica, so soltanto che quando mi soffermo tra l'alba e l'imbrunire, tra i fossili degli insetti, tra i ruscelli dei boschi e le cortecce consunte dei sempreverdi, riesco ancora a scorgere i segni dei tempi andati e dei cambiamenti futuri....invece questo linguaggio è per me incomprensibile e nauseabondo, non è colpa vostra, è un mio limite (uno dei tanti), ma non riesco acomprendere il legame del "Re d'Inverno" con tutta questa nuova "benedizione"....
Taliesin, il bardo
|