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Vecchio 12-01-2012, 01.21.36   #69
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Tutti i passeggeri si ritrovarono così sul ponte.
Altea ed il suo maestro, Cavaliere25 con i due monaci e poi Gaynor, Elisabeth con Daniel che le stava rivolgendo qualche domanda proprio in quel momento.
Ma nuovamente si udì il suono della campanella e il tempo sembrò come fermarsi.
I due ragazzi, che avevano annunciato nella piazza di Camelot l’arrivo del fiabesco Carrozzone, apparvero ai presenti.
Erano abbigliati alla moda dei marinai del Sud e anche nelle loro espressioni si poteva riconoscere quell’innata audacia, ma qualcuno la definirebbe furbizia, che caratterizza coloro che vivono sulle sponde del Mediterraneo.
“Signori e signore…” cominciò a dire uno dei due “… tutto è pronto… che il viaggio abbia inizio!”
Uno squillo di tromba e il Carrozzone, come per magia, cominciò a muoversi, seguendo la calda e tranquilla corrente del fiume Calars.
Il viaggio era finalmente cominciato.
Camelot, pian piano, si allontanò sempre più, fino a scomparire definitivamente appena quell’imbarcazione di fascino, mistero e sogno voltò l’ansa del fiume.
Poi, senza alcun preavviso, la porta che conduceva nella stiva si aprì e nell’aria si udì qualcuno canticchiare.
Un attimo dopo si mostrò un uomo di robusta corporatura, dai modi spicci e poco raffinati, che avanzava con un’andatura dinoccolata.
Un grosso mantello avvolgeva il suo corpo ed un ampio cappello impediva ai presenti di poterne vedere bene il volto.
L’uomo estrasse da una tasca un Taddeo e lo lanciò in aria, per poi riprenderlo al volo.
“Testa o Croce?” Chiese a uno dei marinai sul ponte.
“Testa, signore.”
“Sbagliato, ragazzo!” Disse l’uomo al marinaio, mostrando la faccia della moneta sulla sua mano. “Croce! Vuol dire dobbiamo aver timor di Dio! E’ un monito!” Fissò poi i passeggeri. “Questo è un Taddeo, amici… una semplice moneta… per legge non può essere rifiutata, perché reca il volto del re su una delle sue facce, mentre la Croce è impressa sull’altra… questo è il prezzo che vi è stato chiesto per raggiungere ciò che nessun altro, prima di voi, ha mai visto… un Taddeo… cosa vi è di più effimero? Reca il volto del Magnanimo, ma domani potrebbe raffigurare uno dei suoi figli, forse il Cerimonioso o il Temerario. O forse i duchi si ribelleranno per rivendicare la separazione delle due corone e allora altre monete saranno coniate, con altri volti di re… eppure, nulla potrà mai invalidare il vostro biglietto… conservatelo dunque con cura, amici ed amiche…” si voltò verso il fiume “… non sappiamo cose troveremo laggiù… forse ognuno di noi ci vedrà qualcosa di diverso, o qualcun altro non vedrà nulla… perché si è deciso di risalire questo fiume millenario? Forse perché da piccolo, nelle afose giornate d’Estate, sul suo orizzonte mi apparivano miraggi di civiltà perdute… o forse perché una volta mio nonno pescò, proprio in questo fiume, un pesce che poi lo implorò di rimetterlo in acqua con la promessa di mostrargli un giorno un mondo da favola… o, chissà, perché spero che queste calde acque siano in grado di guarire da ogni male… o solo perché sono stanco del mondo che si trova da quest’altra parte del fiume…” restò poi in silenzio per diversi istanti.
“Non lo so perché proprio questo fiume…” riprese “… so solo che con un semplice Taddeo voglio acquistare il mio sogno più grande… un sogno che ho cercato ovunque… e ora mi resta ignota solo la terra da cui il Calars nasce…” fissò nuovamente i passeggeri “… un amico una volta mi disse che la felicità va conquistata, no attesa… e noi stiamo andando a cercarla, amici miei… e ci costerà, forse, solo un Taddeo.” Lanciò nuovamente in aria la moneta, per poi riprenderla al volo.
E di nuovo uscì la faccia del Taddeo con impressa la Croce.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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