Osservai la donna che stava di fronte a me, faticavo ancora a mettere insieme le idee.
"Vi ringrazio, ma non ne ho bisogno!" dissi dopo un momento, rifiutando con un gesto della mano l'essenza che mi stava offendo. Poi, facendo leva sulle braccia e alzandomi a fatica da quel soffice giaciglio, mi avvicinai alla finestra e guardai fuori: vidi di nuovo la selva che avvolgeva il castello e ancora una volta ne provai spavento, quasi un senso di panico irrazionale. Non sentivo rumori provenire da là ma avrei giurato che una battaglia si stesse combattendo al suo interno, vedevo le cime degli alberi fremere e il fruscio somigliava molto ad un sussurro disperato. Quella selva sembrava viva.
Voltai le spelle alla finestra e osservai la donna, ancora immobile e silenziosa accanto al letto: "Che cosa sta succedendo qui?" chiesi, quasi che quella sensazione di disagio che avevo avvertito fin dal mio arrivo stesse iniziando a prender forma.
"Devo vedere il vosto signore!" soggiusi quasi subito "Ermaus! Portatemi da lui, ve ne prego, oppure pregatelo di venire qui! E' questione della massima urgenza!"
Così dicendo portai la mano sul mio petto ma la collana, quel simbolo di un sogno lontano che mai avevo voluto abbandonare, era scomparsa.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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