Profumi di erica appassita al sole inebriano le mie narici,
metre il cuore del cervo calpesta il ricordo di gioventù passate,
negli anni verdi della mia adolescenza correndo a perdifiato
lungo sentieri ombrosi di montagna dove le foglie cambiano colore,
dove i lucci risalgono ancora le correnti ancestrali dell'esistenza,
dove orizzonti cremisi si inabissano nell'incerto amre ghiacciato,
in cui i Tuoi occhi, come faro di meraviglia antica,
illuminano il mio cammino...
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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