Mentre entravo in camera di Nikolaj, avevo udito le parole dei due viandanti.
Quelle del vecchio mi importavano poco, anche se aveva fiutato il tranello, ma il giovane...
Aveva parlato di malinconia, ma anche di esaltazione quasi.
Potevano coesistere tali opposti sentimenti in una persona sola?
Nikolaj mi riportò alla realtà.
"Sì, ti dico" rimarcai "A tal proposito, cerca di non saziarti troppo, ho un lavoretto per te" aggiunsi, guardandolo con intesa, poi guardai entrambi fra quelle lenzuola ora intrise di sangue e chissà cos'altro "E vedi di dare un po' di tregua a quella ragazzina, ogni tanto."
Richiusi la porta, tornai in sala da pranzo e al movimento della mia mano, tutte le candele si accesero, mostrando una tavola improvvisamente imbandita.
Quando si parlava di poteri, fra vista, udito, olfatto, velocità e tutto il resto, amavo sempre di più questa nostra non-vita.
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