Entrò nell'ufficio di Corcion un uomo corpulento, con un lungo e largo impermeabile che scendeva su pantaloni scuri e scarpe pesanti.
Di viso appariva imbronciato, con la barba rossiccia arruffata ed i capelli dello stesso colore tutti pettinati all'indietro senza molta cura.
Un paio di occhiali sottili ed una cicca stretta in una bocca piatta e larga completavano quel ritratto simile al protagonista di un vecchio noir.
"Il direttore Corcion presumo..." disse Goz salutando lo zio di Gwen.
"Molto piacere, commissario." Corcion stringendogli la mano, per poi presentargli sua nipote e Miz.
Subito la ragazza avvertì lo sguardo interessato ed insistente di Goz su di lei.
"Avrà la massima collaborazione, commissario." Corcion al poliziotto.
"Bene." Fumando Goz.
"Gwen, per favore, vai da 2 secondini e fa prendere loro uno dei detenuti dell'ala 1 così da sistemare la parabola nella mia biblioteca." Corcion a Gwen, col chiaro intento di allontanare la ragazza da quell'inchiesta che si presentava già molto complicata e sicuramente poco piacevole.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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