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Vecchio 03-09-2013, 17.38.33   #10
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Entrai nella stanza e mi richiusi la porta alle spalle.
Sospirai.
Poi lentamente mi accostai all’alto specchio sulla parete opposta ed iniziai a togliermi il diadema dai capelli.
Non potevo dire di essere arrabbiata...
ero delusa, forse...
si, probabilmente ero un po’ delusa...
insomma... Jacopo aveva i suoi compiti e le sue responsabilità, d'accordo! Le aveva sempre avute... però... beh, però questa volta quella che avevano appena interrotto era la festa per il mio matrimonio... il nostro matrimonio!

Sorridevo...
L’abbacinante luce del giorno entrava dalle finestre schermate da candidi tendaggi illuminando ogni cosa. Il chiacchiericcio degli astanti si confondeva e diveniva solo un brusio alle mio orecchie, mentre volteggiavo. Gli occhi neri, senza fondo, di Jacopo erano l’unico punto fisso in quella marea di suoni, colori, luci...
D’un tratto una voce...
“Capitano!”
La musica si fermò e noi interrompemmo il ballo, voltandoci verso il soldato che, a spintoni, si faceva strada tra gli invitati verso di noi.
Gli lanciai un’occhiata, poi guardai Jacopo.
Scossi la testa, impercettibilmente... lui abbassò lo sguardo, poi tornò a puntarlo su di me, silenzioso.
“Non oggi...” mormorai.
“Devo.” disse.
“Ti prego...”
“E’ il mio dovere, lo sai...” disse, altrettanto piano “E lo sapevi anche quando ti ho chiesto di sposarmi.”
Fui io ad abbassare lo sguardo questa volta, per poi tornare ad alzarlo su di lui...
“Si...” dissi.
“Tu puoi restare e festeggiare ancora...” tentò “Dopotutto è il nostro matrimonio.”
“Voglio andare a casa!” dissi, ferma.
Annuì.
Il soldato ci raggiunse proprio in quel momento...
“Capitano!” disse, mettendosi sugli attenti “Perdonatemi se mi permetto di disturbarvi proprio oggi, ma...”
“Che cosa c’è?” chiese Jacopo.
“Un’emergenza, Capitano! E’ stato rinvenuto un biglietto... una missiva di minaccia!”
Jacopo annuì...
“Andiamo!” disse, per poi voltarsi rapidamente verso di me e baciarmi brevemente.
Rimasi immobile mentre recuperava la sua spada ed il cappello e si allontanava con il soldato.


Lo specchio rimandava la mia immagine riflessa... lo splendido abito bianco, i gioielli di mia madre... mentre quelle immagini della mia festa di nozze mi vorticavano in mente...
La festa di nozze probabilmente più disastrosa che si potesse rammentare a memoria d’uomo, pensai...
E mi chiesi che cosa poteva essere accaduto di così preoccupante e drammatico da non poter essere rimandato a domani, ma che richiedesse subito la presenza di Jacopo a Palazzo.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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