L'azzurro di quegli occhi ricordava il mare quieto prima di una tempesta, o i cieli sovrastanti le steppe orientali nelle fresche giornate estive.
Erano indomiti, inquieti, selvaggi e allo stesso tempo nobili e appassionati.
Ed erano fissi su Altea.
Un istante insistente, quasi come se quello sguardo potesse sfidare il mondo e tutte le sue regole.
L'uomo a quelle parole di lei spostò la mantella nera ed estrasse una spada.
Aveva l'elsa a forma di fiore, il fodero damascato e varie gemme preziose lungo l'impugnatira in opale e quarzo della Moldova.
Inoltre aveva delle incisioni, in una lingua straniera, probabilmente un antico idioma slavo.
"Milady..." disse ad Altea col suo accento romantico e allo stesso tempo misterioso, porgendole la spada "... è usanza nel mio paese, che un cavvaliere conceda la sua arma alla dama alla quale è riconoscente ed in debito. Questa è Lama Piangente, la spada che da 6 secoli difende l'onore del mio blasone. Questa lama è la sola compagna per molti dei miei antenati, poichè la mia stirpe è stata maledetta. Per tutto il tempo che soggiornerò qui, è mio desiderio che sia lei a custodirla. Non avrò modo di usarla, avendo in questa città solo amici."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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