Visualizza messaggio singolo
Vecchio 14-01-2015, 01.31.05   #14
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Lady Altea, le storie, diceva Rafael Sabatini, sono di chi le vive e non solo di chi le scrive

Lady Clio, certo che potete tenere per voi quel vestito bianco e oro.
Ma, credetemi, i nuovi costumi saranno ancora più fiabeschi e meravigliosi

Quanto alla vostra attesa, mie care dame, per renderla più piacevole ecco un piccolo frammento proveniente dal mondo in cui presto, se Dio vorrà, vi condurrò...

“In principio vi era il Verbo ed il Verbo Ha fatto tutte le cose.
Ha fatto il Cielo e da esso la Terra, popolandola di ogni essere vivente.
E per ultimo, ponendolo al centro di tutto, Ha fatto l'uomo.
Il regno dell'uomo è regolato da dogmi e principi naturali e compito del monaco è trascriverli correttamente, fissandoli nelle parole su pagine bianche.
Il mondo, dunque, regolato da cicli e ricicli infiniti, si basa sull'ordine della civiltà imposto dall'uomo sui suoi simili e attraverso esso così si divide: quelli che pregano per tutti, quelli che combattono per tutti ed infine quelli che lavorano per tutti.
I primi sono rappresentati dal Clero, nei panni di pastore dei popoli in Nome di Nostro Signore Gesù Cristo.
I secondi sono formati dai nobili che, avendo avuto forza, coraggio e ricchezza per Grazia Divina, sono obbligati a guidare e proteggere i propri simili.
I terzi, infine, sono costituiti dal popolo che sotto gli ordini dei primi due contribuisce a sostenere quest'ordine naturale così costituito.
Ormai è il nono mese dell'Anno del Signore terzo del regno di Sua Altezza Riccardo Di Fragolia, monarca di Afragolignone e la nostra spedizione sembra essere giunta al termine.
Attraverso anguste ed impervie strade dimenticate dal rovinoso passaggio di barbare genti, quali i Goti e i Longobardi, siamo arrivati a quello che sembra essere il limite del mondo conosciuto.
Siamo rimasti in tredici, sotto la guida di Sir Alvano degli Albanesi.
Ed io, umile cappellano, altro non sono che misero testimonio di tempi e fatti terribili.
I monti in questa tarda mattinata sembrano aprirsi come cancelli di pietra al di qua di un mondo sconosciuto, mostrandoci il ventre di luoghi misteriosi e primordiali.
Non vi è nulla che tradisca o anche solo racconti di un passaggio, anche remotissimo, di uomini.
Neanche chiese o cappelle appaiono lungo queste inaccessibili vie dimenticate.
Solo enormi cattedrali di pietre, avvolte da nebbie e lambite dall'eco sibilante ed indifferente di un vento gelido ed inclemente.
Nulla a parte quel castello.
Esso appare dissimile da tutti gli altri manieri del mondo Cristiano.
Le sue mura, antiche ed invalicabili, si inerpicano come sconfinati baluardi eretti a dividere il mondo dei vivi da quello dei morti.
Le alte ed orgogliose torri che scandiscono i cerchi concentrici di una muraglia simile ad un labirinto, sembrano nascere dalle rocce stesse, per poi alzarsi senza timore e nascondere le proprie cime tra le basse nubi che corrono scure e minacciose sull'intero paesaggio.
Una porta di ciclopiche fattezze, costruita senza dubbio in tempi ormai privi di memoria e di certo intrisi di una conoscenza oggi perduta, racchiude l'unico ingresso, il solo accesso per quello che sembra un palazzo fatto di silenzio assoluto ed infinito.
Lì troveremo finalmente ciò che cercavamo da mesi.
Il solo ed unico antidoto alla rovina del nostro signore e della sua miserevole stirpe.
In quel castello irreale si trova la Fonte dell'Oblio, il solo incanto capace di salvaguardare il futuro dei nostri amati signori ed il nostro.
Ora non ci resta che bussare e chiedere di entrare, per poi implorare la misericordia di chi custodisce l'unica acqua in grado di rendere il cuore degli uomini incapace di amare.
E nel caso dei nobili Taddei non amare significava non morire.
Ammesso che possa esserci davvero vita senza Amore...”

Padre Cappellano, del convento Domenicano di Nostra Signora dell'Arco.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso