Fu un sonno naturalmente inquieto quello di Dacey.
Inquieto e breve, dato che poco era rimasto ormai di quella notte da dedicare al riposo.
L'alba non tardò ad illuminare la bella terra di Sygma, invadendo con la sua lieve luce la stanza in cui era stata rinchiusa la principessa.
Tutto dall'esterno però cozzava con la sensazione di essere prigioniera.
Dalla finestra, infatti, nonostante le grate che rendevano quel luogo angosciante, si poteva ammirare un ampio scorcio delle colline che circondavano dolcemente la città.
Ulivi e vitigni declinavano dolcemente su quei ridenti pendi di regolati cipressi, dove nelle ampie vallate intere distese si brulicanti macchie di ogni sfumatura di verde e giallino accarezzavano e screziavano quei luoghi da favola.
Tutto ciò fino a quando Dacey sentì la porta della stanza aprirsi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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