*Dunmer attese qualche istante prima di rispondere, come se volesse godersi tutto il suono di quelle parole*
-Ogni cicatrice nel mio corpo rappresenta una battaglia. Io combattevo fedelmente per il mio Re e per la casata Spezzalancia, e tante guerre abbiamo vinto, potenti nemici abbiamo sopraffatto con la forza delle nostre spade.
Poi un brutto giorno è iniziata una stupida guerra interna...una guerra civile...le casate si uccidevano a vicenda, il soldato sgozzava il compagno, il nobile pugnalava il suo Re. Io mi rifiutai di combattere per uno stupido nobile, e così venni esiliato. Appena abbandonai le mie terre, seppi che il mio regno era caduto, e di tutti gli sforzi e di tutto il sangue versato per esso non era rimasta che cenere. Adesso vago come un fantasma di un cavaliere che non esiste più o che è tale solo per onore. Questa è la mia storia.
*Dunmer guardò negli occhi la fanciulla, poi chinò il capo*
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me"
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