Nel frattempo la carrozza correva rapida nella campagna, con i suoi passeggeri impazienti di giungere a Capomazda.
Poi quella figura.
Avanzava solitaria nella campagna.
La spada e una sella sembravano i suoi unici bagagli.
Poco dopo la carrozza, insieme alle amazzoni Morrigan e Melisendra, raggiunse quel misterioso cavaliere.
Appena questi vide la carrozza e le due dame a cavallo fece un cenno con la mano.
“E’ proprio vero…” disse “… nella vita quando si chiude una porta, poi, prima o poi si apre sempre un portone! Ho perso il mio cavallo, ma vedo che ora ne ritrovo due! E della miglior specie, oserei dire!” Ridendo di gusto.
Poi si inchino e salutò tutti loro.
“Cosa vi è accaduto, messere?” Chiese Ravus. “Vi occorre aiuto?”
“Il mio cavallo si è azzoppato e sono stato costretto ad abbatterlo…” rispose il cavaliere “… stavo cercando di raggiungere il villaggio o borgo più vicino. Sapete quanto dista?”
“Il centro abitato più vicino è il ducato di Capomzada. Se volete vi ci porteremo noi. Siamo diretti là.”
“Allora quel portone che si sta aprendo è davvero molto grande!” Esclamò il cavaliere saltando sulla carrozza. “Vi sono debitore, monsignore!”
Poi, rivolgendosi a Morrigan:
“E comunque, milady, non scommetterei mai il mio cavallo! Nasconditi una moneta nello stivale ed un’altra sotto la sella, mi diceva mio nonno… se incontrerai una donna almeno non resterai del tutto al verde! Eh, uomo saggio mio nonno!”
E rise forte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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