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Vecchio 23-06-2014, 01.09.44   #80
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Capitolo II: Il Re di Cuori


“Poi giunse la casa su ruote, guidata dal lungo e magro Rodomonte, che si era impiastrato la faccia di rosso e, per accrescere il terribile effetto, aveva aggiunto un paio di baffi formidabili.”

(Rafael Sabatini, Scaramouche)


L'ingresso di quel carrozzone nella cittadina di Amoros, se non esattamente trionfale, fu perlomeno decisamente sorprendente e cacofonico da lasciare a bocca aperta tutti i suoi cittadini corsi a vederlo.
Il grottesco e sotto certi aspetti mirabolante veicolo aveva infatti un aspetto a dir poco straordinario per gli animi semplici e un po' ingenui a cui era destinato ad apparire.
Era grosso modo simile ad un grande vagone, di forma rettangolare e dalle dimensioni davvero fuori dall'ordinario.
Misurava appunto tredici metri di lunghezza, almeno otto di larghezza e cinque di altezza.
Costruito perlopiù con solido legno di quercia e rafforzato da giunture di ferro battuto, quel bizzarro veicolo si muoveva davvero senza essere trainato da alcun animale.
E guardandolo dava l'idea di un mezzo molto pesante.
Infatti qualcosa al suo interno sembrava fornirgli l'energia per muoversi, tradito il tutto dal denso fumo che usciva attraverso un comignolo posto sul tetto.
Per facilitare la comprensione di chi legge si potrebbe paragonare questo strambo ed eccentrico mezzo di locomozione ad una sorta di nave terrestre, distinguendo così la prua dalla poppa, una specie di ponte costituito dal tetto e dalle fiancate, dalle quali si potevano riconoscere alcune porte che consentivano l'accesso e l'uscita a chi lo utilizzava.
Ebbene davanti, su quella che abbiamo indicato come prua, si ergeva una sorta di statua lignea, raffigurante una donna che soffiava e che con ogni probabilità rappresentava l'allegoria del vento.
A poppa invece, diciamo così, vi era una porta che dava l'idea di aprirsi dal basso verso l'alto, facendo calare in giù un ponteggio.
L'aspetto poi era degno di un carro da circo o di uno di quelli utilizzati dagli artisti girovaghi, con colori vivi che andavano dall'arancio aggressivo, passando poi ad un verde fosforescente, fino ad un viola che oggi definiremmo psichedelico.
Ed oltre al clangore ed al cigolio, quella incredibile macchina, chiamiamola così, lasciava tutt'intorno a sé una vera e propria musica da parata che pareva ripetersi senza sosta.
Arrivò fino al centro della piazza, proprio davanti alla chiesa dell'Arcangelo Michele, arrestandosi poi di colpo e lasciando partire un lungo fischio simile ad un sibilo, seguito subito dopo da un roboante scoppio che liberò in aria una densa nuvola di fumo.
Cosa quest'ultima che spaventò, almeno in inizialmente, non poco la folla tutt'intorno.
La porta a poppa poi si aprì di colpo ed un attimo dopo alcuni figuri saltarono fuori.
“Signori e signore di Amoros...” disse un uomo non giovanissimo, ma dal tono di voce deciso “... salute a voi! Oggi avrete la fortuna ed il privilegio di poter ospitare nientepopodimeno che Il Re di Cuori nella vostra cittadina!” Sorrise, guardandosi poi intorno. “Tu sai, piccolo, cos'è il Re di Cuori?” Fissando un bambino tra la folla che lo guardava rapito.
Il piccolo scosse il capo.
“Ma come!” Esclamò l'uomo. “Ma si tratta della più grande e famosa compagnia errante di eroi a noleggio!” Indicando il carrozzone dal quale era sbucato e gli altri suoi compagni di viaggio. “Amoros! Da oggi i tuoi problemi, qualsiasi essi siano, sono già risolti!” Si voltò verso i suoi, facendo loro un cenno col capo.
E alcuni di quelli cominciarono a suonare nella piazza, mentre altri distribuivano bigliettini alla gente corsa a vedere quell'incredibile e bizzarro carrozzone con i suoi stravaganti personaggi.
E sui bigliettini era possibile leggere le seguenti parole:

“Qualsiasi sia il guaio in cui vi siete cacciati ed il problema che vi affligge, da oggi potrete contare sull'aiuto della più celebra ed abile compagnia di eroi a noleggio. Il Re di Cuori è giunto nella vostra città e risolverà tutto ciò che vi angustia. Il nostro motto è... il pericolo non ci spaventa, il conto non vi spaventa!”

E nella piazza gremita, tra quella viva curiosità, l'incredula ammirazione e la confusione generale, qualcun altro aveva assistito a quello sproporzionato spettacolo tra il fantastico ed il farsesco.
Come Altea, poco lontana dalla confusione con il suo seguito, che assisteva a quell'inaspettato spettacolo.
Ma anche, più vicina al centro della piazza, Grazia col suo gattino Milord, incuriosita dall'arrivo di quello strano carrozzone.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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