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Vecchio 11-01-2012, 11.47.49   #47
Chantal
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Chantal
Registrazione: 28-07-2011
Messaggi: 203
Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
La piccola carovana procede verso ovest,il sole di inizio autunno,pur pallido,li segue piano nel suo corso,man mano che tutti avanzano,il sole,come ad anticiparli,si dirige verso i teneri monti sormontando quel compatto e silenzioso corteo aggregatosi per il viaggio.
Chantal monta il suo cavallo e se ne sta dietro a tutti,intrattenendosi a guardarsi intorno,desiderosa di immortalare nei suoi occhi quello scenario talora smeraldino talaltra ambrato.
"Chantal,non rimanere troppo indietro,è pericoloso mentre attraversiamo la selva.Dice il cavaliere che segue il corteo.
"Sta tranquillo,Pierre.Cosa potrebbe mai accadermi in un posto così .."Risponde la fanciulla.
"E' pur sempre una vallata,e le fiere sono all'erta in questo periodo dell'anno."
Una voce dalla carrozza,poi,ordina al cocchiere:"Fermatevi al lago.Lì i cavalli potranno abbeverarsi e noi tutti ristorarci da questa calura."
Chantal smonta da cavallo e si porta sulla sponda..
"Che acque cristallinne,non ne ho mai viste di così azzurre.Prendiamone una boccetta da tenere in ricordo di questa giornata!Vieni,aiutami,tienimi la mano."

"Vuoi depredare anche il lago?Non ti è bastato raccogliere un fiore ogni cento piedi?E poi sono verdi,si,sono verdi!"La voce alle sue spalle..
"Azzurre,invece,ti dico che sono azzurre!"
"Ma se è così palese.Sono verdi.Tutte queste fronde..e le piante acquatiche nei fondali,emergono e sono verdi,non vedi che sono verdi?"
"Io dico che sono azzurre!Sei tu che le vedi verdi,perchè i tuoi occhi sono verdi!"
"Cosa dici,sciocchina..ci manca solo che le acque si tingano del colore degli occhi di chi le guarda.."
"io ti dico che è cosi! I tuoi occhi possono!..Comunque..non crucciarti,sono azzurre!Vuoi che te lo dimostri?"
"Si.Voglio proprio vedere.."Sorridendole il cavaliere.
"Nuvole!..Nuvole!..Accorrete,presto!Specchiate vi in queste acque e tingetele del colore del Cielo!"
"Sembra che ti obbediscano,ora le acque sono lo specchio del Cielo!"Continuando a sorridere il cavaliere,e guardando la fanciulla con ammirazione,non più destato da meraviglia.
"Si.,mi obbediscono,ed ora le acque sono azzurre!"Risponde la ragazza,poi turbata da un rumore improvviso:"Cosa è stato!"
"E' lo scalpitio di un cavallo,Chantal!"
"No,Pierre!..E'...qualcosa che corre nella boscaglia e percuote le fronde e la terra..Guarda,Pierre.Guarda!E' un cervo,un meraviglioso cervo,ma sembra..sembra bianco!"Correndogli incontro la ragazza.
Ad un tratto una freccia scoccata si posa nel terreno.
Scappa,cerbiatto,scappa!"Urla la ragazza.
"Cosa succede qui,Chantal?"Accorso il cavaliere.
"Qualcuno da la caccia al cervo,Pierre,è terribile!"
Gli risponde la ragazza mentre sopraggiunge una figura a cavallo.E' un cavaliere:"Ehi!Lo avevo quasi preso!Ma come vi è saltato in mente,mademoiselle?Se non avessi deviato in tempo la traiettoria del dardo vi avrei presa dritto al cuore dal momento che vi siete frapposta tra me e il cervo.State bene,medemoiselle?"
"Io sto bene,grazie al Cielo,ma il povero cervo è ancora in pericolo se gli danno la caccia.Dunque,avete scoccato voi la freccia?Bhe,ringraziate il vostro Santo protettore che io sia giunta in tempo,poichè se l'aveste ucciso avrei pregato Nostro Signore di punirvi amaramente!"
"Allora sarei stato io in pericolo!Comunque,io non lo avrei mai ucciso,statene certa,milady!"
"Lascia stare,Chantal,torniamo dai tuoi,saranno in pena!"Allontanandosi Pierre e stringendo a sè la fanciulla.
"Speriamo trovi un buon rifugio!Povera bestiola!Come può un cavaliere provare gusto a cacciare creature indifese,e non nutrire pietà nel suo cuore?Hai visto gli occhi di quel cervo,Pierre,come erano sgranati dallo spavento?Credi che dicesse sul serio quell'uomo,lo avrebbe graziato?"
"Non lo so,Chantal,ma i suoi occhi..hanno qualcosa,qualcosa di..non so,forse è solo un'impressione!..Sono certo,però,che il Cielo ti benedirà d'averlo tratto in salvo,quel cervo.Hai fatto una sciocchezza,però.Potevi morire,ed io non avrei potuto proteggerti perchè ero troppo lontano.Giurami che non sarai più così imprudente!E comunque,signorinella,non puoi affrontare gli uomini in questo modo,sei una donna,oramai."
"Donna o non donna,non approvo che un uomo uccida,e per di più una creatura innocente e meravigliosa!"Poi,guardando Pierre:"Lo giuro,Pierre.Ti giuro che sarò più cauta."
"Chantal..Chantal..sai che ti voglio bene?"
"Ah!Mi vuoi bene.."allontanandosi imbarazzata lei..

Chantal de la Merci, figlia di Savier de la Merci,ex comandante della Gardia Reale,stringeva forte al petto la lettera che aveva ridestato in lei quel ricordo tanto dolce alla sua bocca,tanto caldo al suo cuore.
La lettera.
Era giunta al mattino e l'aveva messa in fremente agitazione.
Non comprendeva cosa l'attraversasse,se una forte emozione,o un'irrefrenabile desiderio di piangere,fatto stava che Chantal lesse e rilesse quelle righe molte volte,da sola,nella sua camera..

Mia adorata Chantal,
Dio solo sa quanto è stata lunga e penosa la lontananza da voi tutti,ma ciò che più mi addolora,e mi rammarica,è il non poter udire al mio risveglio il fragore della tua fresca risata mentre corri nel roseto di buon mattino.
E mi manca non poterti guardare negli occhi,mentre luccicano di gioia,quando all'ora di cena sei solita recitare la preghiera di ringraziamento per il cibo venuto da Nostro Signore.
Le incombenze di un cavaliere mi hanno spinto a sud,in terre paludose e desolate dove ho conosciuto molti sguardi immersi nella miseria e nella povertà,eppure,ancora pregni di dignità e capaci di squisita e benevola ospitalità.
Ma oggi ho fatto ritrorno presso la casa che un tempo ospitava me ed i miei fratelli,prima che io mi trasferissi presso di voi.
Rimarrò in paese per i giorni che Dio ha previsto per me,prima di ripartire ancora.
Ti confido che avrei piacere che tu e la tua,oramai mia,famiglia,mi raggiungeste per trascorrere insieme la fine di questo inverno reso caldo da ogni tuo messaggio giuntomi,con mia insperata gioia,all'inizio di ogni mese.
Ed ho bramato che i mesi si susseguissero velocemente per poter assaporare in fretta quel dolce momento che mi viene da te.
Ho intinto un angolo della lettera,quello che stringerai più forte tra le dita,in quella boccetta di acqua del lago di cui mi facesti dono.Profuma di quel giorno,profuma di speranza.
E avevi ragione,sono azzurre non verdi,azzurre come la giovinezza che ti vede in fiore.
Nell'augarmi di potermi sincerare presto sulle condizioni di salute tue e dei tuoi cari,e ardente di desiderio di riabbracciarti,ti lascio un bacio,mio piccolo fiore.
Un bacio come pegno del mio cuore che da sempre non è più con me,ma lì con te."
Tuo,
Pierre.

Da quando la famiglia de la Merci aveva lasciato Camelot,non vi era stato più modo di farvi ritorno,alloggiavano ora nelle ridenti terre a sud della vallata del fiume Calars.
Ma era giunto il giorno.
Il giorno in cui avrebbero ripercorso nella direzione opposta quel viaggio che le era rimasto nel cuore,quando tutti insieme,dopo il congedo del padre,armati di sogni e speranze,avevano deciso di stabilirsi in campagna.
Eppure..quella campagna che prometteva solo gioie e luce non procurava più lo stesso piacere a Chantal,percosa da un profonodo senso di solitudine dopo la partenza di Pierre.

Il rumore della porta che cigolava la costrinse a ripaprire gli occhi,ancora colmi di lacrime.
"Vi prego,entrate,è già tutto pronto?"Chiese la ragazza alla governante che era appena entrata nella stanza per depositare nel baule da viaggio la biancheria fresca di bucato.
La donna le sorrideva amorevolmente,la bambina allevata con tante premure ora era una donna e lei aveva sempre desiderato per quella dolce creatura che le faceva battere il cuore come una madre,una felicità senza pari.Ma da quando Pierre era partito,i suoi occhi erano sempre velati di tristezza.
Il padre di Chantal,dal canto suo,amava Pierre con un figlio,per questo aveva acconsentito a questo viaggio.
Tutta la famiglia era in partenza,finalmente,per poter raggiungere il ragazzo cresciuto presso di loro sino a che,divenuto un uomo,aveva imbracciato anch'egli la sua vocazione.
"E il ritratto,quello della saletta,avvolgetelo in un morbido panno perchè sarà il mio dono per il più grande cavaliere che sia mai nato!"Continuò Chantal con voce di commozione e senza attendere che l'operosa donna le rispondesse.
La lasciò,quindi,alle sue mansioni e si diresse con cuore tremante ad imboccare le scale che portavano al piano di sotto:"Anzi,no.Torno subito."Voltandosi verso la brava e buona donna."Vi prometto che darò una mano col bagaglio ma ho pensato di riporre io stessa quella tela affinchè non resti danneggiata dal trasporto."
La donna annuì compiaciuta.
Poi,Chantal raggiunse la saletta che dava sul roseto e lì,accanto alla finestra l'attendeva quello sguardo dolce e malinconico della donna ritratta.
"Vuoi rivederlo anche tu,vero?"Disse Chantal mentre fissava la tela.
Posò,quindi,la mano ad accarezzare quel volto ritratto certa che,con ella,anche quella figura sentisse fremere il suo petto per l'attesa che la separava da quel viaggio che la ragazza già sentiva essere lungo e interminabile.


Ultima modifica di Chantal : 11-01-2012 alle ore 11.59.06.
Chantal non è connesso