Alice forse disse qualcosa, ma Clio era già andata via per udire la voce della sua amica.
Si incamminò verso il porto fluviale e lo raggiunse dopo circa un'oretta di cammino.
Sul molo vi era un vivace viavai di uomini e merci.
La goletta ondeggiava dolcemente sulle acque, mentre l'imbrunire rendeva, a poco a poco, impenetrabile lo sterminato cielo che avvolgeva ogni cosa.
“Non dite nulla...” disse all'improvviso una voce a Clio “... non una parola... leggerò il tutto dal vostro sguardo...” e saltò giù dalla goletta fino alla banchina “... leggerò i vostri pensieri guardandovi negli occhi, intendo dire!”
Era un giovane dai capelli lunghi e di bell'aspetto, robusto e vestito con una lunga giacca da ufficiale.
“Sapete” continuò “che gli indigeni di Cyumas riescono a leggere nel pensiero? In verità credo si tratti di una sorta di rito religioso o qualcosa di simile... ed affermano che funzioni...” sorrise “... dunque sono curioso di provare... e voi sembrate adattissima a questo mio esperimento, milady... ditemi, volete sacrificarvi per la scienza? Chissà che un giorno il mondo non ci sarà riconoscente!” E rise di gusto. "Ma permettetemi di presentarmi... sono Gurenaiz, ufficiale della marina olandese, milady."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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