Torno ora da un breve viaggio e lasciate che mi riposi per qualche momento. La taverna di Camelot, con i suoi profumi di dolci appena sfornati e con il miscuglio di vapori emanati dalle bottiglie di essenze, credo sia il luogo in cui la mente trova ristoro e la persona trova i buoni amici di sempre.
Incontrai un tizio ad Exeter, Costui aveva una taberna adiacente alla piazza. Questo locale era di piccole dimensioni ma esso conteneva una quantità indefinibile di manoscritti e codici vari.
Tra le mani mi è capitata una pagina e le parole in essa scritte erano le seguenti...
"Devo spesso lottare con l’onda e contendere con il vento,
affrontarli assieme, quando vado a cercare
la terra coperto dai flutti; mi è estranea la patria.
Sono forte in quella lotta se resto fermo;
se non ci riesco, sono loro più forti di me,
e subito svellendomi mi mettono in fuga,
vogliono portar via ciò che devo proteggere.
Glielo impedisco se la mia coda regge
e alle rocce è consentito restar salde
contro la mia forza. Chiediti come mi chiamo"
Mi son chiesta come si chiama...e una risposta me la son data. Voi, amici, avete voglia di provare?
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